Dopo due mesi

Migranti, la Geo Barents torna a Genova: a bordo 36 persone, arrivo previsto sabato mattina

Ieri sera il soccorso al largo delle coste libiche, l'Ong: "Porto ingiustificatamente distante". Si rimette in moto la macchina del 18 ottobre

geo barents genova

Genova. È nuovamente diretta verso il porto di Genova la Geo Barents, nave da ricerca e soccorso dell’Ong Medici senza frontiere dedica al salvataggio dei migranti del Mediterraneo. Ieri sera l’equipaggio ha recuperato 36 persone che navigavano su un’imbarcazione in vetroresina in difficoltà in acque internazionali al largo delle coste libiche. E il governo ha assegnato come approdo sicuro il capoluogo ligure.

Una destinazione “ingiustificatamente distante, 1.245 chilometri dalla nostra posizione corrente“, ha scritto l’Ong su Twitter. Ad oggi l’arrivo a Genova è previsto per sabato 16 dicembre all’alba.

Generico dicembre 2023

A preoccupare sono ancora una volta le condizioni del mare, che nei prossimi giorni sarà molto agitato sul settore più occidentale del Mediterraneo, a ovest della Corsica e della Sardegna. La rotta della Geo Barents dovrebbe tuttavia mettersi al riparo dalla zona con le onde più alte. Al momento la nave si trova ancora al largo della Tunisia, il che non esclude che – nonostante il divieto del governo italiano – possano avvenire ulteriori salvataggi nelle prossime ore.

L’ultima volta che l’unità di Medici senza frontiere aveva raggiunto il porto di Genova era stato il 18 ottobre. La nave era arrivata a Ponte Doria, nell’area dedicata normalmente a traghetti e crociere, dove erano sbarcati 63 migranti, tra cui nove donne (una incinta) e dieci minori non accompagnati. Erano stati accolti tutti nelle strutture della Liguria, circa la metà a Genova.

Nei prossimi giorni si farà nuovamente il punto in prefettura per organizzare lo sbarco, ma la macchina della prima accoglienza è ormai rodata sul modello messo in campo due mesi fa da Protezione civile, Croce Rossa, pubbliche assistenze, Asl e forze dell’ordine.

“Si tratta di un trattamento inumano che continua a produrre sofferenze su persone che hanno messo a repentaglio la propria vita pur di scappare da guerre, fame e torture – sostiene il Comitato Insieme per la Costituzione Genova -. Con l’identificazione di porti lontani dai luoghi del soccorso continua l’atteggiamento punitivo del Governo nei confronti dei migranti manifestato anche con decisioni come il taglio alle risorse per l’accoglimento dei minori. E in tutto questo, è solo di qualche giorno fa la polemica sulla vergognosa situazione che ha visto protagonisti i 47 migranti dell’hub di Voltri, costretti a pernottare nella tendopoli a rigide temperature”. Per il comitato, “Genova, porto di arrivi e partenze, deve garantire un’accoglienza dignitosa e sicura per chi è in cerca di una prospettiva per la propria vita: il dovere dell’accoglienza, che il nostro paese è richiamato ad esercitare per effetto dei patti e dei protocolli internazionali e dalla dichiarazione internazionale dei diritti umani, è uno dei principi di umanità contenuti nella Carta costituzionale”.

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