Genova. Cronisti genovesi e liguri con un cerotto sulla bocca per simboleggiare il bavaglio della nuova legge approvata ieri alla Camera dei deputati e che, se dovesse passare così al Senato, significherebbe limitare gravemente il diritto di cronaca. E’ cominciata così oggi a Genova la presentazione di “Cronaca di un anno di cronaca”, l’evento annuale del Gruppo cronisti liguri in collaborazione con l’associazione ligure dei giornalisti che ogni anno premia i colleghi più meritevoli e soprattutto fa il punto sul diritto di cronaca e sulle relative difficoltà a fornire un’informazione completa e corretta.
La legge in approvazione riforma l’attuale normativa in vigore (la cosiddetta ‘legge Orlando’), che consente ai cronisti di ottenere copia delle ordinanze di custodia cautelare, vietandone la pubblicazione anche in estratto fino alla conclusione delle indagini preliminari.
Una legge che – di fatto – impedisce ai chi fa cronaca giudiziaria di poter fornire un’informazione precisa e puntuale su quelli che sono i provvedimenti emessi da un giudice.
Sul punto questa mattina è intervenuto il procuratore di Genova Nicola Piacente che ha parlato del rischio di “un’informazione parziale” e della necessità, come diretta conseguenza del provvedimento legislativo di “un’interlocuzione più frequente tra stampa e organi inquirenti che però potrebbero effettivamente fornire indicazioni non adeguatamente vagliate e terze come quelle contenute in un provvedimento giurisdizionale”.
Il procuratore, nello spirito costruttivo che lo caratterizza e che ha portato nel maggio di quest’anno a una direttiva dopo un lungo confronto con i rappresentanti di forze dell’ordine, avvocati e cronisti sulle comunicazioni in materia di cronaca giudiziaria, ha provato anche a individuare una possibile soluzione tampone: “Si può prevedere costruttivamente nel rispetto di quella che è o sarà la volontà del parlamento, che nell’ambito dell’interlocuzione con la stampa non siano coinvolti solo gli uffici inquirenti ma anche gli uffici giudicanti perché loro stessi nell’ambito dei comunicati stampa possano effettivamente fornire un’informazione sul perché è stato emesso un determinato provvedimento, informazione che possa rispecchiare la decisione di un organo indipendente”.
Nell’ambito dell’evento è stato ricordato il lavoro di confronto con la direzione del 118 che ha portato a una nuova piattaforma dedicata ai giornalisti sugli interventi in corso ed è stato proiettato il video realizzato dal gruppo cronisti liguri sui fatti di cronaca più importanti dell’anno appena trascorso e sono stat assegnati i premi. I riconoscimenti sono stati conferiti dal Gruppo Cronisti Liguri a Pietro Adami e Simone Gorla del Tgr Rai Liguria, ad Annamaria Coluccia del Secolo XIX e a Simona Tarzia di Fivedabliu. Il premio “Rapporti con la stampa” andrà a Don Giacomo Martino.
Intanto sulla cosiddetta legge bavaglio “l’Associazione Ligure dei Giornalisti e il Gruppo Cronisti Liguri sono pronti a organizzare nuove manifestazioni di protesta sul territorio – si legge in una nota – e invitano i colleghi alla massima partecipazione, accolgono e condividono l’appello della FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana che ha chiesto fin d’ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare una legge che potrebbe essere fonte di immani distorsioni dei diritti. Domani, (21 dicembre 2023, ndr) la Fnsi non sarà alla conferenza stampa di fine anno della premier Meloni e convocherà invece una giunta straordinaria per organizzare la mobilitazione della categoria, assieme alla società civile, contro il nuovo bavaglio al diritto di cronaca rappresentato dal divieto di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare”