Genova. “Neverending story”, La Storia infinita, è un classico film di Natale ma, proprio in questo periodo, potrebbe essere anche il sottotitolo delle sedute del consiglio comunale di Genova dedicate alla discussione e approvazione del bilancio di previsione.
Sì perché l’opposizione, mercoledì 20 dicembre, all’avvio dei lavori, si presenterà in sala rossa con una pila di circa 15mila documenti tra emendamenti e ordini del giorno. “E abbiamo tutta l’intenzione di discuterli e votarli uno per uno”, annuncia Simone D’Angelo, capogruppo del Pd.
Rischiano di saltare dunque i piani della giunta Bucci che avrebbe voluto archiviare la pratica non solo entro la fine del 2023, come ribadito dal vicesindaco e assessore al Bilancio Pietro Piciocchi, ma anche entro Natale.
La presidenza del consiglio comunale, memore dei 5000 emendamenti presentati dalla minoranza dallo scorso anno (ma poi gran parte erano stati ritirati nell’ambito di un do ut des politico) aveva già pianificato tre giorni di seduta, giorno e notte: mercoledì 20 dicembre, ore 9-13 e 14-23; giovedì 21 dicembre, ore 9-13 e 14-23; venerdì 22 dicembre, ore 9-13. “I lavori consiliari riprenderanno lunedì 8 gennaio 2024”, si leggeva nella nota ufficiale.
Ma se i documenti da discutere saranno 15mila, sempre che la segreteria generale non intervenga sulla base di qualche norma del regolamento comunale, per la trattazione senza accorpamento non basteranno le 30 ore da programma. Probabilmente non basterebbe neppure un after di più giorni. Si prevede il consueto via vai di food delivery e di altri generi di conforto ma è possibile che per l’approvazione entro il 31 dicembre sarà necessaria la convocazione di sedute extra tra il 27 dicembre e la notte di San Silvestro.
“I documenti programmatici che ci sono stati consegnati delineano un quadro preoccupante e tratteggiano in modo ancora più chiaro il futuro immaginato dalla Giunta Bucci per questa città, una volta terminato l’effetto del Pnrr – si legge in una nota del Pd – tutelare gli interessi di pochi, tagliare i servizi di base, costruire una città sempre più lontana dai reali interessi di chi la abita”.
“In queste settimane abbiamo visto negata la possibilità di avere una vera discussione – conclude , Simone D’Angelo, capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Tursi, che durante l’ultima seduta ha avuto un acceso confronto sia con il presidente del consiglio Carmelo Cassibba sia con la segretaria regionale Concetta Orlando – per questo abbiamo lavorato per presentare documenti che consentano di avere in consiglio comunale il dibattito negato nelle commissioni, provando a portare sul tavolo proposte per una città in grado di dare opportunità e servizi in primis alle categorie più fragili e penalizzate, a partire da giovani e anziani”.