Maratona

Comune di Genova, al via la seduta fiume sul bilancio: la sala rossa alla prova dell’ostruzionismo

Il centrosinistra ha presentato circa 13mila atti: per discuterli tutti ci vorrebbero otto giorni no stop. Ieri iniziata la discussione del bilancio anche in consiglio regionale

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Genova. Ostruzionismo “duro e puro” in consiglio comunale a Genova che questa mattina vedrà aprirsi la lunga sessione di sedute dedicate alla discussione e approvazione del bilancio. L’obbiettivo della giunta era arrivare al voto entro la fine di venerdì 22 dicembre e poi staccare fino all’8 gennaio. Ma questi piani rischiano di saltare: il Pd ha presentato quasi 12mila fra ordini del giorno ed emendamenti, altri mille documenti sono stati firmati dai Rossoverdi, M5s e Azione.

Anche se ogni documento richiedesse solo un minuto per essere discusso sarebbero necessari 8 giorni no stop per votarli tutti. Il capogruppo del Pd Simone D’Angelo ha spiegato così il blitz: “Abbiamo voluto cercare di avere in seduta di bilancio la possibilità democratica di discussione che non abbiamo avuto durante le commissioni”.

Rumors dicono che la notizia dei 12mila documenti abbia fatto infuriare il sindaco Marco Bucci e storcere il naso al resto della maggioranza. Non è escluso che la segreteria generale trovi un modo per accorpare o per giudicare inammissibili alcuni degli atti. Lo scorso anno, ad esempio, centinaia di documenti erano uno la fotocopia dell’altra e venivano modificati solo alcuni dettagli: per esempio al posto di un solo ordine del giorno sui lavori in una determinata via erano stati presentati tanti ordini del giorno quanti numeri civici di quella stessa via.

Ieri è iniziata anche la “maratona” di via Fieschi. Il consiglio regionale discuterà il bilancio fino a giovedì con diverse sedute. Anche in questo caso l’opposizione ha presentato parecchi emendamenti ma la cifra non si avvicina neppure lontanamente a quella tursina. La lista Sansa ha presentato ottanta emendamenti, il Pd dieci, quattro il M5s e altre ancora da Linea Condivisa.

La scelta politica del centrosinistra in consiglio regionale non è stata quella di fare puro “filibustering”, la pratica di dilatare i tempi del voto con meccanismi procedurali di fatto legittimi. Ma di provare a presentare documenti votabili anche, almeno in parte, dalla maggioranza. Lo stesso era accaduto lo scorso anno in consiglio comunale quando il centrosinistra si era deciso a ritirare quasi tutti gli emendamenti e gli ordini del giorno – che erano oltre 3000 – in cambio della certezza di qualche modifica inglobata nel bilancio.

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