Dichiarazioni

Clochard morto in strada, Rosso: “I posti letto ci sono, educare chi non vuole entrare in dormitorio”

L'assessora alle Politiche sociali: "È evidente che qualcosa non abbia funzionato, bisogna rafforzare la rete educativa sul territorio"

Generico dicembre 2023

Genova. “È un grande dolore sapere che a Genova sia morta una persona per strada. Una sconfitta nonostante il grande lavoro fatto in questi mesi e un monito a fare ancora molto, insieme ai preziosissimi volontari e agli enti del terzo settore, perché episodi così gravi non accadano mai più. I posti letto ci sono, il piano inverno tecnicamente funziona, ma è necessario implementare l’educativa territoriale per andare incontro ai senza dimora che non vogliono entrare nelle strutture, togliendoli dalla strada per salvare loro la vita”.

Lo dichiara l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Genova Lorenza Rosso dopo la notizia del clochard che ha perso la vita nella notte tra il 4 e il 5 dicembre e l’appello lanciato dalla Caritas diocesana sull’insufficienza di posti letto in struttura.

“Il piano inverno, elaborato insieme alla rete degli enti del terzo settore – spiega l’assessora Rosso – prevede che, oltre ai 197 posti di accoglienza attivi tutto l’anno, si aggiungano nei mesi più critici, dal 1° dicembre fino al 31 marzo, fino a ulteriori 80 posti messi grazie anche alla collaborazione di enti non appartenenti alla rete. I posti disponibili sono oltre 100 rispetto allo scorso anno e siamo pronti ad attivare altri nei vari Municipi in caso di calo ulteriore delle temperature”.

“Abbiamo anche una rete di educativa territoriale per intercettare chi non accetta, durante l’anno, le proposte di accoglienza in dormitorio – insiste Rosso -. Bisogna sicuramente rafforzare la rete di educativa di strada e supportarla. Nel periodo invernale le basse temperature portano talvolta queste persone, grazie anche alle relazioni instaurate dagli operatori di strada, ad accettare l’accoglienza temporanea. Purtroppo nel caso Diallo Seydou non ha funzionato, visto che, nonostante i volontari lo avessero a più riprese invitato a passare la notte in dormitorio, non si è riusciti a dargli un ricovero in quanto irreperibile. È evidente quindi che qualcosa non abbia funzionato se, pur avendo un sistema con un’offerta adeguata di posti residenziali, una persona è rimasta in strada dove ha perso la vita. Convocheremo quindi gli enti del terzo settore che aderiscono al patto per capire insieme cosa si può e si deve fare di più per raggiungere chi vive accanto a noi”.

Secondo quanto ha riferito ieri la Caritas, Seydou Diallo, senegalese di 62 anni, aveva trovato accoglienza lo scorso aprile presso il Massoero e, tra maggio e agosto, presso altre strutture gestite da Fondazione Auxilium, da cui era uscito dopo il periodo di 30 giorni previsto per l’accoglienza presso gli enti aderenti al Patto di sussidiarietà con il Comune di Genova per le persone senza dimora ed estreme povertà. Mercoledì gli operatori si erano attivati per cercarlo e reperire per lui un posto letto di emergenza, ma purtroppo non c’era più: era morto su una panchina, stroncato probabilmente dalle temperature rigide di quella notte.

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