Genova. Sono più di 200 gli atti presentati dall’opposizione tra emendamenti e ordini del giorno sui provvedimenti di bilancio che si voteranno domani in Consiglio regionale. Un numero ridotto rispetto a quanto visto negli anni precedenti: la sessione di giovedì è convocata a oltranza, ma non si preannuncia un particolare ostruzionismo, salvo sorprese dell’ultimo minuto, anche perché alcune proposte puntuali dovrebbero essere approvate. Oggi si è conclusa la discussione sul bilancio previsionale 2024-2026. Al termine della seduta, occupata per gran parte della relazioni di minoranza, è stata esaminata la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale, approvata con 19 voti favorevoli e 10 contrari. Nella giornata di domani saranno discussi la legge di stabilità e il collegato, poi si procederà alla votazione finale.
La relazione di maggioranza è stata tenuta da Lilli Lauro (Lista Toti) che ha illustrato i punti principali della manovra. In ambito sanitario, in particolare, “si prevedono alcune importanti misure finalizzate a fronteggiare la contingente ridotta disponibilità di prestazioni in regime istituzionale e per la riduzione delle liste di attesa” e uno specifico stanziamento, per il 2024, nell’ambito della neuropsichiatria infantile permetterà l’acquisizione da parte delle aziende sanitarie di pacchetti di prestazioni terapeutiche e riabilitative da parte di strutture, associazioni, centri autorizzati e liberi professionisti destinate ai minori che non è stato possibile prendere in carico da parte delle Asl o delle strutture private accreditate.
“Il bilancio regionale presentato dalla giunta Toti non va oltre a una manovra elettorale di breve respiro, pensata come se non ci fosse un domani – ha accusato Enrico Ioculano, relatore di minoranza per il Pd -. Non ci sono risposte al sociale e alle imprese, mentre le risposte alla sanità sono solo sulla carta: vale per i 50 milioni a favore delle liste d’attesa e vale anche per i tre milioni a sostegno della neuropsichiatria infantile, i cui dettagli sono lasciati a una delibera di giunta che ancora non c’è”. Tra le proposte dei dem “contributi per la sicurezza sul lavoro finalizzando su questa voce una parte del fondo strategico pari a 2 milioni di euro, l’introduzione dello psicologo di base nelle Asl, l’esonero del pagamento dell’Irap per i medici che scelgono di lavorare nell’entroterra, un fondo di centomila euro per il banco alimentare e 150mila euro in più per i centri antiviolenza”.
“La gente attende anni per fare esami e Toti spende 11,29 milioni per conservare il suo potere. Con la stessa cifra si potrebbe risolvere il problema delle liste di attesa – ha accusato Ferruccio Sansa, capogruppo dell’omonima lista -. Parliamo di 5,3 milioni per la propaganda, cioè le solite marchette in pubblicità su tv, giornali, siti e muri di ogni città e 5,99 milioni per le spese di il funzionamento della giunta e delle segreterie politiche sue e dei suoi assessori. Roba da fare invidia al Quirinale. La Liguria senza persone semplicemente non esiste più. Le soluzioni sono due: primo, sostenere i giovani che vogliono avere figli; secondo, aiutare chi vuole immigrare nella nostra terra e condivide la nostra idea di società”.
Per Pippo Rossetti, consigliere di Azione, “non sono definite priorità, ci sono finanziamenti a pioggia, travestiti da stanziamenti strategici e si spalmano le risorse su tutte le istanze legittime, ma non necessarie. Manca una individuazione delle priorità strategiche, mancano politiche di sistema per evitare conflitti e la caduta del consenso e c’è un difetto di programmazione delle politiche regionali. Da domani i medici che hanno scelto l’intramoenia, possono fare l’extramoenia, ma sarebbe meglio incentivare l’attività in Asl e utilizzare al meglio le nuove apparecchiature, comprate con i soldi del Pnrr e sistemate nelle strutture pubbliche. La giunta ha portato da poco più di 1 milione di euro il costo della comunicazione a 5,2 milioni”.
“La manovra finanziaria presentata nel complesso dalla giunta – ha esordito Gianni Pastorino, consigliere di Linea Condivisa – ancora una volta sembra non prendere in considerazione la regione reale e non si vedono le priorità. Infatti appare evidente da più indicatori, non soltanto locali, che la priorità della nostra Regione sia la difficoltà del Servizio Socio Sanitario Regionale”. Pastorino ha espresso forti perplessità sull’allargamento ai privati per risolvere il problema delle liste d’attesa e ha aggiunto. “Solo una rigorosa attività di prevenzione e di presa in carico delle persone affette da patologie, soprattutto quelle croniche, permetterebbe un sostanziale risparmio del sistema sanitario”.
Una manovra “senza coraggio, priva di interventi capaci di superare le criticità e di soddisfare le reali esigenze dei cittadini, soprattutto visto il particolare e delicato periodo storico e sociale che stiamo ancora attraversando – ha detto il capogruppo del M5s Fabio Tosi -. È una manovra costruita intorno alle esigenze del presidente e della sua macchina della propaganda e non affronta tanti bisogni reali dei liguri. Non sono previsti veri aiuti alle famiglie, non c’è attenzione alle fasce in sofferenza della popolazione e le criticità del comparto sanitario continuano a gridare vendetta. Difficile credere che i 50 milioni di euro stanziati per l’abbattimento delle liste di riescano a far superare l’impasse che sbarra ai cittadini l’accesso alle cure e alla prevenzione. Nonostante nel 2021 e nel 2022 siano stati stanziati 64 milioni di euro per la riduzione delle liste, alla fine ne sono stati spesi solamente 40 milioni con il risultato che le liste di attesa non sono mai state ridotte”.
“È una manovra che serve a questa regione, non in continuità con una visione personale della giunta ma con un progetto politico di regione condiviso dalla maggioranza da otto anni – ha replicato il presidente Giovanni Toti -. Il processo di trasformazione della nostra Regione, in modo coerente con quello del Paese e dell’intera Europa, è stato una scelta azzeccata. Chi dice che l’attenzione non è stata posta ai più giovani penso che sbagli valutazione. Se oggi l’export segna il record lo si deve anche alla promozione del territorio, al tanto osteggiato mortaio del Tamigi. La comunicazione non verte sulla bellezza del presidente della Regione. E la nostra non è imponente: invito a guardare il bilancio di altre Regioni”. Il presidente ha ribadito la necessità delle misure previste nella manovra di bilancio e ha chiesto alla minoranza di “collaborare per risolvere un problema di sistema che è di livello non regionale, ma nazionale”. Toti ha auspicato infine la collaborazione della minoranza nel futuro esame dei provvedimenti di bilancio: “L’amministrazione è aperta a tuti i buoni suggerimenti che possono arrivare purché siano senza pregiudizi”.
Secondo le stime della Regione contenute nella Nadefr, “il percorso di ripresa dell’economia ligure post-pandemia, che aveva preso avvio nel 2021 con elevati tassi di crescita e che è proseguito a pieno ritmo nel 2022, si sta consolidando nel 2023“. La banca dati della Camera di commercio ha registrato il massimo storico di occupati a fine settembre con 493.405 unità: dal 2014 ad oggi il numero degli addetti è cresciuto del 15,9%. Secondo il Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere la Liguria si colloca al primo posto tra le regioni per contributo offerto all’economia del mare italiana con un valore aggiunto diretto pari a 5 miliardi – circa il 9,5% del valore nazionale – e con il 10,4% degli occupati. “Tali elementi, combinati con l’andamento particolarmente favorevole del mercato del lavoro e del fenomeno turistico confermano la convinta capacità non solo di resilienza ma anche di crescita del tessuto economico ligure – conclude l’analisi -. Sono pertanto confermate le previsioni e le stime regionali fornite nel Documento di economia e finanza estivo che attribuiscono alla Liguria una capacità di crescita e di sviluppo superiore al trend nazionale”.