Imperia. Anche Assoutenti interviene sul caso di Caterina Giovanazzo, la donna di 88 anni residente a Camporosso, in provincia di Imperia, morta in ospedale a Sanremo dopo essersi sentita male per avere ricevuto una bolletta dell’acqua da 15.000 euro.
L’associazione che tutela i consumatori ha chiesto un incontro urgente sia alla società che gestisce il servizio sia ad Arera, l’organo che si occupa della vigilanza del mercato energetico e dei consumi, per fare chiarezza su quanto accaduto: “Il nostro primo pensiero va alla famiglia della signora Caterina, non si può morire a 88 anni per una bolletta pazza. Il caso estremo accaduto nella provincia di Imperia è un monito pesantissimo nei confronti di tutte le società che gestiscono i servizi idrici spesso inadempienti nelle verifiche di lettura del contatore addirittura previste nelle carte dei servizi due volte l’anno – fanno sapere da Assoutenti – Siamo contrari alla tesi dell’algoritmo assassino e, salvo ipotesi di dolo che lasceremo al vaglio della magistratura nella determinazione di un esposto, qualora riscontrassimo tali fattispecie, crediamo sia comunque giusto sottrarre all’intelligenza artificiale le anomalie delle bollette”.
“È inaccettabile infatti che non solo non si controllino i contatori, ma nemmeno le bollette che vengono inviate a casa dove i consumi anomali dovrebbero essere immediatamente acquisiti dall’azienda e presegnalate al consumatore in un contraddittorio per verificarne la veridicità”. Da qui la richiesta di un incontro “urgentissimo alla società che ha inviato la bolletta alla signora Caterina e ad Arera, che ha il compito di vigilare sul sistema idrico del nostro paese, affinché valuti la necessità di interventi adeguati compreso pesantissime sanzioni per l’inadempienti al fine di tutelare tutti gli utenti del servizio idrico in circostanze come questa”.
Giovinazzo aveva ricevuto la bolletta a metà novembre, scoprendo che la cifra era già stata addebitata sul conto corrente alla luce appunto dell’addebito automatico e che non le erano più rimasti risparmi. Si era subito sentita male ed era stata portata all’ospedale Borea di Sanremo, dove è morta la vigilia di Natale. Nel frattempo la banca aveva stornato l’addebito e la società che gestisce l’acquedotto, esterna al Comune di Camporosso, aveva chiarito che si era trattato di un errore relativo a una foto lettura non corretta, e che i consumi della donna si attestavano intorno ai 55 euro.