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Treno merci si blocca sulla Genova-Acqui, studenti e lavoratori fermi a Campo Ligure e Rossiglione

"Siamo stati abbandonati" dice una pendolare. "Calcio nei denti al nostro territorio" afferma la sindaca di Rossiglione. Alle 10 la linea è stata liberata

Generico novembre 2023

Aggiornamento ore 10.30. Alle 10 la circolazione è ripresa regolarmente dopo che la linea Genova – Acqui Terme è stata liberata dal treno fermo.

Genova. “Eravamo in viaggio in direzione di Ovada quando all’altezza di Campo Ligure il treno si è fermato, il capotreno ci ha detto di scendere e ci ha lasciato lì senza darci alcuna informazione su quello che avremmo dovuto fare”, a raccontare il disservizio patito da lei e dagli altri passeggeri del regione Genova -Acqui Terme è Cristina Parisi, pendolare genovese.

E’ una delle decine di persone che questa mattina si sono trovate sulla linea ferroviaria dell’entroterra messa fuori uso a causa di un treno merci bloccato all’altezza di Rossiglione.

L’ennesima giornata da incubo – la quarta in una settimana – per gli utenti del trasporto ferroviario in Liguria. Questa mattina disagi anche tra Genova e il ponente a causa di un guasto.

“Abbiamo provato a contattare Fs e Trenitalia, impossibile – continua la pendolare – attraverso i carabinieri siamo riusciti a sapere che se le ferrovie risolveranno il problema sulla linea entro un’ora arriverà un altro treno, altrimenti chissà. In tutto ciò sul piazzale della stazione c’è un bus navetta ma senza conducente, non attivo, quindi non esiste un servizio sostitutivo”. La donna aggiunge: “Ci è stato spiegato che non ci sono autisti perché tutti sono a riposo dopo aver lavorato nel weekend per i servizi sostitutivi dovuti ai lavori tra Sestri Ponente e Voltri”.

Magra consolazione la “colazione offerta” da Trenitalia nel bar della stazione. “Un dipendente di Fs è arrivato a dirci che potevamo rifocillarci a spese dell’azienda, almeno quello, ma siamo molto arrabbiati”.

Arrabbiata è anche la sindaca di Rossiglione, Katia Piccardo. Se a Campo Ligure, infatti, sono una trentina le persone “abbandonate”, per usare un termine da loro indicato, a Rossiglione gli studenti e i lavoratori che avrebbero dovuto raggiungere Genova sono un centinaio.

“Far passare un treno merci claudicante pochi minuti prima del passaggio, dato ampiamente noto e consolidato, dei treni di studenti e lavoratori che ancora resistono, stoici pendolari ogni giorno, ogni anno, è come tirare un calcio nei denti al territorio. Inutile riempirsi la bocca di impegno nella lotta allo spopolamento delle aree interne se poi si avalla o non si controlla questo”, scrive Piccardo sui social.

“Noi sindaci con il comitato dei pendolari abbiamo battagliato anni su quanto sia proibitiva la linea a binario semplice, siete riusciti a dirci che non si può fare nulla per dotarsi degli interscambi che abbiamo chiesto e richiesto allo sfinimento, nonostante gli 84 milioni di euro del Pnrr, lasciatevi dire che finché non capirete che il servizio ferroviario, il trasporto pubblico, le infrastrutture sono il sale della vita, sono ossigeno puro per la sopravvivenza di queste terre, finché non capirete che l’efficienza e l’affidabilità dei collegamenti sono la scommessa più importante per il futuro delle nostre valli, finché non vi metterete nella zucca questo saremo sconfitti. Ancora prima di cominciare”, continua.

“Massima solidarietà – conclude Piccardo – al giovanissimo capotreno che, in mezzo a fatica e tensione che purtroppo da alcuni viene ingiustamente riversata su di lui, ce la sta mettendo tutta per provare a portarci a Genova”.

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