Genova. “Da quanto si legge a mezzo stampa pare che il governo abbia deciso di affrontare la riforma dei porti, anziché con un provvedimento specifico di ampia discussione e condivisione parlamentare, inserendo in fretta e furia un emendamento nella legge degli interporti che dovrebbe arrivare in commissione la prossima settimana. Una forzatura inaccettabile”. Così Valentina Ghio, deputata, vicecapogruppo Pd alla Camera e componente della commissione Trasporti, in merito alle mosse del governo sulla riforma dei porti.
“Per quanto la legge degli interporti abbia attinenze al tema è un’altra cosa e, dopo il lavoro in commissione di questi mesi e le dichiarazioni di ampia condivisione, ci aspettavamo un provvedimento specifico su cui discutere in modo approfondito. In questo modo il governo dimostra di non avere le idee chiare nell’affrontare questo percorso e di sottrarre spazi importanti alla discussione, rischiando di penalizzare temi cruciali per il rilancio dei porti”.
“Crediamo – prosegue Ghio – che le riforme siano efficaci solo se sono realmente condivise e se c’è la volontà di condividerle con il Parlamento e con tutti gli stakeholder. Dalla discussione delle risoluzioni in commissione non ci sono state risposte su temi cruciali come la natura giuridica dei Porti, la tutela del lavoro, la piena operatività delle Autorità di sistema portuale con il superamento dei commissariamenti in atto e temi di sostegno al lavoro delle imprese portuali come chiesto a gran voce dagli auditi a partire dalla proroga delle risorse dell’articolo 199, chiesto anche con un emendamento a mia firma sul decreto, e non accolto dal Governo in questi giorni. Ci chiediamo quale sia la volontà che porta a questa forzatura, che vuole avviare una riforma a colpi di emendamenti su altri provvedimenti”.
“Rimane poi l’incognita delle privatizzazioni, il governo ha messo nero su bianco che privatizzeranno asset pubblici per 20 miliardi di euro, l’equivalente dell’1% del Pil, ma non ha mai chiarito dove saranno queste privatizzazioni: vogliono privatizzare le ferrovie, correndo il rischio di danneggiare una delle poche aziende sane e in utile del Paese, la cui natura statale è il modo migliore per garantirne il controllo rispetto alle tratte sociali, ai collegamenti con le aree interne, alla sfida della sostenibilità? Vogliono privatizzare Mps? Ci sono anche asset pubblici inerenti la portualità in questi 20 mld di privatizzazioni? Anche su questo il Governo deve fare chiarezza,” conclude Ghio.