Il punto

Phase, l’appello di Apa (Uilm Liguria): “Istituzioni e banche si adoperino per il suo sviluppo”

"Non possiamo leggere sulla stampa locale che si utilizzano aree per ospitare supermercati. Le Istituzioni hanno la possibilità di utilizzare il loro potere di persuasione verso gli istituti di credito perché Phase possa realizzare i suoi progetti di espansione e quindi di nuova occupazione"

Uilm

Genova. Oggi la UILM, in occasione dell’Assemblea Annuale di Confindustria che si è tenuta nei locali di Phase, ha distribuito un volantino nel quale denuncia che Phase ha necessità di espandersi nel sito dove è allocata. “Abbiamo voluto che l’insieme della classe imprenditoriale, le Istituzioni e il Presidente Bonomi sapessero che nel 2018 Phase si trasferì nei locali ex Piaggio, locali ampi ma che versano in pessime condizioni. La stessa Phase ha investito 8 milioni di euro in questi edifici, produce generatori e grandi motori e ha portato l’organico da 70 a 190. L’azienda opera nell’ambito del settore manifatturiero ad alta tecnologia e sta portando avanti una fase di rinnovamento nell’ambito di un ulteriore divisione Phase Aerospazio”.

A dirlo Antonio Apa, Coordinatore Uilm Liguria. “Inoltre il 22 ha avuto una visita di una delegazione cinese in collaborazione con l’Università di Genova e con Beijing University of Technology ed ha messo a punto (dall’economia circolare e terre rare) un processo innovativo che consente per la prima volta di utilizzare i magneti residui da lavorazioni, scarti o fine vita motori per ricavarne elementi costituenti e utilizzarli per sintetizzare un nuovo magnete. Questo investimento consentirebbe un ulteriore aumento dell’occupazione di 50 nuovi addetti. Mi chiedo, poiché nell’area ex Piaggio ballano ancora 14000 mq da ristrutturare che potrebbero ospitare importanti attività (quali batterie a litio, a propulsione elettrica, produzione unica nel nostro Paese) perchè la Regione e il Comune, con Phase e Confindustria, non convocano il pool di società di leasing, oggi nel gruppo Bper che ne detiene il 50%, per liberare quest’area da mettere a disposizione con un congruo prezzo a Phase?”.

“Trovo paradossale che questi signori del credito speculino evitando la crescita della società – aggiunge Apa – Sono 5 anni che questi istituti cercano di rifiutare qualsiasi offerta pensando di realizzare molto denaro e intanto si assiste allo sgretolamento dei capannoni. Abbiamo molte aree di crisi, come Piaggio, Ilva, ecc.. Si deve mettere un freno a questa situazione. Non possiamo leggere sulla stampa locale che si utilizzano aree per ospitare supermercati. Le Istituzioni hanno la possibilità di utilizzare il loro potere di persuasione verso gli istituti di credito perché Phase possa realizzare i suoi progetti di espansione e quindi di nuova occupazione”.

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