Genova. Nelle settimane passate erano stati tra i sostenitori di una petizione che chiedeva al Comune di Genova e alla Regione Liguria di esporre la bandiera della pace, più che quella di Israele, sulla facciata di palazzo Tursi e sul ledwall in piazza De Ferrari. Non è successo e oggi gli attivisti di Genova Che Osa sono passati all’azione sfruttando una pratica che al Comune piace molto: l’illuminazione artistica.
Attraverso l’ausilio di un proiettore i ragazzi hanno fatto apparire la scritta “pace” a caratteri cubitali sopra l’ingresso del palazzo. “Abbiamo chiesto alle istituzioni locali di schierarsi per la pace. Toti e Bucci hanno scelto di voltarsi dall’altra parte. Per questo abbiamo scelto di proiettare noi, sulla facciata di Palazzo Tursi, un messaggio di pace”.
“Solo una forte pressione internazionale, da parte di tutte le istituzioni, può fermare il massacro a Gaza. Genova che osa è impegnata a fare la sua parte a livello locale. In poco più un mese attivisti e attiviste di Genova che osa hanno raccolto 5mila firme, presidiato per giorni il palazzo della Regione e mandato migliaia di email per fare pressione sui dirigenti della pubblica amministrazione”, spiegano gli attivisti.