Gli indicatori

In Liguria i livelli di benessere più bassi di tutto il Nord Ovest: i dati Istat

I livelli degli indicatori sono più alti nella città metropolitana di Genova, il tasso di emigrazione ospedaliera in altra regione è superiore alla media del Nord Ovest e a quella Italia in tutte le province

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Genova. Il livello di benessere delle province liguri è inferiore rispetto al complesso dei territori del Nord Ovest, e prossimo a quello medio nazionale.

Lo certifica l’Istat, che ha diffuso l’edizione 2023 del Report BesT classificando le province italiane in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta). Nell’edizione 2023 gli indicatori sono in totale 70, distribuiti in 11 dei 12 domini del Bes. Ciascun Report BesT presenta il profilo di benessere della regione e delle sue province sotto vari aspetti: la posizione nel contesto nazionale ed europeo, i punti di forza, gli svantaggi, le disparità territoriali, le evoluzioni recenti. Queste letture, proposte annualmente, si completano con alcuni indicatori sul territorio, la popolazione, l’economia.

Per quanto riguarda la Liguria, secondo gli indicatori nell’ultimo anno di riferimento dei dati (2020-2022) il 39,7% delle misure disponibili colloca le province liguri nella classe alta e medio-alta (a fronte del 50,1% del Nord-ovest e del 42,7%dell’Italia). Il 27% delle misure si concentra nella coda della distribuzione, ovvero nelle due classi di benessere relativo più basse (la media delle province del Nord-ovest è 28,2 per cento e quella dell’Italia 33,9 per cento). Nella nostra regione il livello di benessere è quindi inferiore rispetto agli altri territori del Nord Ovest.

A Genova i livelli di benessere relativo maggiori

Nell’ultimo anno i livelli di benessere relativo maggiori si osservano nella città metropolitana di Genova, che si distingue dalle altre province liguri per la quota maggiore di indicatori nelle classi di benessere alta e medio-alta (49,2 per cento) e la minore nelle classi bassa e medio-bassa (19,7 per cento). Confrontando i domini, i risultati migliori si registrano in quello relativo al Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, dove il 4,2% delle misure è nella classe di benessere alta, il 66,7% nella medio-alta e nessuna provincia ligure rientra nella classe di coda della distribuzione nazionale.

La provincia più svantaggiata della regione è Imperia, che nell’ultimo anno si trova nelle due classi di coda della distribuzione nazionale per il 44,3% degli indicatori. Quasi tutti gli indicatori del dominio Istruzione e formazione si attestano per questa provincia sui livelli peggiori della regione. Nel dominio Qualità dei servizi la metà delle misure provinciali ricade nelle classi bassa e medio-bassa, soprattutto per i risultati modesti in termini di benessere di alcune province.

Il tasso di emigrazione ospedaliera in altra regione è superiore alla media del Nord Ovest e a quella Italia in tutte le province. Punti di debolezza emergono anche nel dominio Ambiente, segnalati in particolare dagli indicatori sulla popolazione esposta ai rischi frane ed alluvione, e da quelli sulla produzione e sulla raccolta differenziata dei rifiuti. Inferiore al valore medio nazionale in tutte le province anche la quota di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

A livello di numeri generali, il territorio ligure al primo gennaio 2023 comprende 234 Comuni, 3 Province e una Città metropolitana. Il 47,2% della popolazione vive in città e il 42,8% in piccole città e sobborghi. Nelle aree interne, distanti dai centri di offerta di servizi essenziali, risiede solo il 13,4% della popolazione (22,7 per cento la media-Italia). Al primo gennaio 2023 la popolazione regionale superava gli 1,5 milioni di abitanti, e rappresentava il 2,6% della popolazione italiana.

La dinamica demografica resta nel complesso negativa (-1,5% dal primo gennaio 2020; -1,3% la variazione a livello nazionale). L’economia regionale mostra una spiccata vocazione nel terziario: gli occupati nel settore dei servizi sono l’80,7% (73,3% la media nazionale). Il valore aggiunto complessivo generato nel 2020 è di 40.953 milioni di euro correnti (26.913 euro per abitante), il 2,7 per cento del valore aggiunto nazionale.

Liguria sopra la media europea per speranza di vita, mortalità infantile e partecipazione elettorale

La Liguria si colloca sopra la media europea per tre dei nove indicatori BesT disponibili per il confronto: Speranza di vita alla nascita e Mortalità infantile nel dominio Salute (34°e 97° posto su 234 regioni nel 2021) e Partecipazione elettorale nel dominio Politica e istituzioni (83esimo posto su 226 regioni per cui il dato è disponibile nel 2019).

Tutti i restanti indicatori, nei domini Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, Ambiente e Innovazione, ricerca e creatività sono su livelli più bassi della media Ue27.

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