Genova. L’ex officina Guglielmetti ormai non esiste più. Le ruspe hanno demolito anche lo storico frontale su Lungobisagno Dalmazia, quello che recava l’insegna col nome del polo manutentivo, assunto nel secondo Dopoguerra da quello che era stato inaugurato nel 1935 come deposito littorio per i tram.
Vanno avanti i lavori per trasformare l’area in due diverse direzioni: da una parte l’estensione del centro commerciale della Coop, progetto da 23 milioni che consentirà quasi di raddoppiare la superficie della piattaforma di piazzale Bligny, dall’altra quello che in prospettiva sarà un nuovo hub di servizi per la mobilità genovese e non solo.
Sull’acquisizione e la trasformazione del complesso “si va avanti”, si limita a commentare l’assessore Matteo Campora. L’acquisto dell’area, oltre 17mila metri quadrati sui 24mila che erano stati ceduti a Talea nel 2010, è finanziato in parte dal ministero dei Trasporti con le risorse del progetto degli assi di forza e in parte dalla stessa Amt. Valore dell’operazione poco meno di 10 milioni di euro.
Il primo passo sarà creare un piazzale attrezzato in grado di ospitare 140 dei bus sfrattati dalle rimesse Gavette (dove sono iniziati i lavori di restyling) e Staglieno. I lavori di adeguamento vero e proprio sono in programma a partire da gennaio. Nel frattempo il Comune si è organizzato per consentire la sosta dei bus all’aperto su piazzale Resasco, di fronte al cimitero Staglieno, e nel parcheggio di interscambio Genova Est sulla copertura del Bisagno a Marassi.
Ma l’acquisto della Guglielmetti resta strategico, non solo perché è sfumato del tutto il progetto di una rimessa all’ex stadio Carlini per i filobus in servizio sugli assi di forza del Levante, ma anche perché servono spazi logistici per i veicoli di Amiu. Non solo: in corrispondenza del nuovo polo per le manutenzioni dovrebbe sorgere una delle stazioni dello Skymetro, il prolungamento della metropolitana in sopraelevata da Brignole e Molassana (e in prospettiva fino a Prato), dove avverrà l’interscambio con le linee collinari della zona.
I lavori alle Gavette fanno parte del primo lotto aggiudicato già a inizio 2022 al raggruppamento di imprese formato da Arco, Cosedil e Gemmo per un valore complessivo di circa 66 milioni. Le ruspe sono entrate in funzione per abbattere i vecchi edifici espropriati sul lato di via Lodi, tra cui il magazzino dei fiori. Quando arriveranno i moduli abitativi per gli spogliatoi degli operai potranno continuare le demolizioni della parte a monte.
Sulla tabella di marcia c’è più di un anno di ritardo, ma la rimessa dovrebbe essere comunque pronta entro metà 2025, in tempo per l’entrata in funzione delle prime linee. La futura rimessa Gavette sarà attrezzata per ospitare 50 dei 130 nuovi mezzi elettrici che presteranno servizio sulle linee di forza. Elemento cruciale sarà la copertura di 6mila metri quadrati con aree verdi e impianti sportivi, di cui una parte dedicata ai bambini dell’istituto comprensivo Staglieno che da sempre subiscono i disagi provocati dagli autobus e che hanno contribuito a suggerire la configurazione della piastra.
Dopo le Gavette sarà il turno dell’altra rimessa della Valbisagno, quella di via Bobbio a Staglieno, che dovrà essere completamente abbattuta e ricostruita nonostante la contrarietà degli abitanti di via Vecchia e dintorni. Il progetto aggiornato prevede un edificio di minore impatto, con un parcheggio di interscambio da 420 posti e una rimessa per 50-60 bus elettrici. Nelle scorse settimane sono partiti i primi espropri destinati ai proprietari delle case da demolire, ma i rapporti coi residenti sono tutt’altro che pacificati e i tempi rischiano di allungarsi ancora.