Genova. Il Comune di Genova ha commissionato a Deloitte uno studio sull’impatto socio-economico e occupazionale della funivia tra la stazione Principe e forte Begato.
Lo studio è stato affidato direttamente alla società di consulenza, senza gara come da normativa, visto l’importo dell’incarico – circa 30mila euro – sulla base della competenza di una realtà come Deloitte & Touche e anche del rapporto di collaborazione già avviato da tempo con l’amministrazione.
Deloitte, infatti, è la stessa società che in nome di una partnership con il Comune ha realizzato – in quel caso gratuitamente – lo studio sull’impatto di The Ocean Race a livello locale e nazionale (per la cronaca, era emerso che la ricaduta della regata era stata di 88 milioni di euro su Genova e di 105 milioni in Italia).
Lo studio, da contratto di affidamento, pubblicato solo di recente sull’albo pretorio del Comune ma risalente al mese di settembre, avrebbe dovuto essere pronto entro il 16 ottobre. La versione definitiva non è ancora ultimata ma con ogni probabilità alcuni spunti contenuti nell’analisi di Deloitte saranno presentati durante la commissione consiliare in Comune fissata per mercoledì 8 novembre.
La commissione consiliare, diversamente dal consiglio comunale, non è una seduta pubblica ma saranno auditi alcuni rappresentanti dei comitati di quartiere, in gran parte contrari alla realizzazione della funivia. Inoltre la rete delle associazioni sarà a presidio a partire dalle 9 davanti a palazzo Tursi.
“Ribadiamo il nostro no a spendere oltre 40 milioni di euro per un’opera che non ha un impatto positivo sul quartiere – si legge in un volantino firmato dal Coordinamento associazioni Oregina Lagaccio, dal comitato Con i piedi per terra, Auser, Italia Nostra, Legambiente Polis, MobìGe, Cgil e Spi Cgil – sì alle alternative possibili”.
L’analisi costi-benefici di Deloitte, secondo il Comune, dovrebbe dimostrare che le ricadute positive ci saranno, almeno sul territorio genovese, con attività legate al turismo, all’outdoor e all’utilizzo del sistema dei forti.
La domanda degli abitanti del Lagaccio, il quartiere sopra cui la funivia passerà e dove saranno piazzati i piloni altri oltre 60 metri, e di quelli di San Teodoro e Oregina, che vedranno l’infrastruttura, è se le ricadute positive saranno per loro.
Nei giorni scorsi i comitati hanno presentato un dossier con alcuni rendering, immagini realizzate con computer grafica per rendere, appunto, l’idea di quale sarà l’aspetto della funivia.
I comitati sono comunque perplessi per la decisione del Comune di affidare un incarico su costi-benefici a due anni dall’avvio della progettazione dell’opera. Cosa sarebbe accaduto se il responso fosse stato negativo?
Ad ogni modo, entro la fine di novembre dovrebbe chiudersi la conferenza dei servizi, aperta due mesi fa e ora in stand by per la richiesta di alcune integrazione nei documenti presentati dai realizzatori, le aziende Doppelmayr e Collini con l’apporto dell’architetto genovese Cillara Rossi.
La funivia non è stata sottoposta a via regionale, fatto che ha sollevato le critiche dei comitati. E ancora non si conosce il parere della soprintendenza dei beni architettonici, storici e paesaggistici sull’impatto dell’opera. I tempi sono stretti: la funivia che sorvolerà il Lagaccio sarà pagata con oltre 40 milioni di euro ricavati dai fondi complementari del Pnrr, quindi dovrà essere realizzata entro il 2026.