Preoccupazione

Ex Ilva, la Rsu: “Nessuna risposta su cassa e manutenzioni”. Confermato lo stato di agitazione

Dopo il corteo l'incontro col direttore del personale: "Assolutamente inconcludente, resta una grandissima incertezza sul futuro dello stabilimento"

Ex Ilva, i lavoratori bloccano la rotatoria dell'aeroporto

Genova. “In nessuna misura le relazioni sindacali intercorse fino ad oggi verso i lavoratori sono in grado di scalfire minimamente la grandissima incertezza sul futuro del gruppo e tanto meno del nostro stabilimento. Per cui, senza il minimo dubbio, confermiamo il nostro stato di agitazione“. È quanto si legge nel comunicato della Rsu dell’ex Ilva di Genova dopo l’incontro di ieri pomeriggio tra il direttore del personale del gruppo Acciaierie d’Italia e i rappresentanti dei lavoratori, definito “inconcludente“. In mattinata, dopo l’assemblea in fabbrica, i dipendenti avevano formato un corteo e bloccato la rotatoria dell’aeroporto in vista dello sciopero nazionale del 23 novembre.

Per quanto riguarda i buoni welfare, l’azienda ha comunicato che verranno erogati a tutti i dipendenti, a cui era stato bloccato il portale, entro il 15 dicembre 2023. Per alcuni lavoratori verranno organizzati corsi formativi per lo sviluppo delle professionalità carenti in stabilimento. “Il capo del personale non ha saputo prefigurare però in che misura e a quali figure si riferisse”, nota la Rsu.

Ma è sugli altri punti, che “rappresentano le reali preoccupazioni sul futuro dello stabilimento di Genova”, che i lavoratori lamentano l’assenza di risposte: “Nulla sulla questione delle manutenzioni, della preoccupante incidenza della cassa integrazione su queste figure professionali indispensabili per la nostra sicurezza. E nemmeno chiarimenti sui tempi con cui verranno rimpiazzate e figure tecniche che stanno venendo via via a mancare, per le continue e numerose dimissioni. Nulla sulla gestione della reperibilità in stabilimento, la cui applicazione contraddice la continua cassa integrazione a cui sono sottoposti gli stessi manutentori. Nulla sull’addetto uscita ricottura. Nulla sulla fermata dell’impianto di stagnatura, di cui conosciamo approssimativamente solo il principio, ma nulla sulle cause e soprattutto sui tempi. L’unica certezza è la ricaduta di cassa integrazione a tempo indeterminato su tutti gli addetti del ciclo latta“. E ancora “nulla sugli andamenti produttivi generali, a conferma di un’incertezza desolante da parte della dirigenza.

“Questo ennesimo avvicendamento del dirigente del personale, il quale ha dimostrato di conoscere solo approssimativamente la nostra situazione, tanto da doversi far spiegare cosa sono le linee di banda stagnata. Pertanto tale approccio non trova senso nel favorire il dialogo fra lavoratori ed azienda. Al termine dell’incontro abbiamo chiesto almeno di verbalizzare quanto riferito in questa occasione, ma anche tale richiesta ci è stata negata. Quindi – conclude la Rsu – non ci resta che comunicare ai colleghi che questo incontro è stato assolutamente inconcludente“.

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