Genova. L’ex deposito del fulmicotone di Genova potrebbe rinascere a nuova vita ospitando associazioni e attività di carattere culturale e sociale che sappiano conservarne la struttura e al contempo scrivere una seconda pagina della sua storia. Questo l’obiettivo del bando del Demanio “Progetti a rete” che propone in concessione cinquantennale una decina di veri e propri gioielli della storia urbanistica del paese oggi abbandonati a loro stessi.
“I Progetti a Rete sono iniziative complesse, a carattere nazionale, di recupero e riuso del patrimonio pubblico, non strumentale, di valore culturale, identitario e di pregio paesaggistico – si legge nell’intestazione del bando demaniale pubblicato sul sito on line – Si tratta di beni pubblici indirizzati a percorsi di valorizzazione economica, sociale e culturale, secondo reti tematiche, coniugando i temi del turismo, della cultura, dell’ambiente e della mobilità dolce. Le iniziative di valorizzazione e sono articolate attorno ad un tema specifico caratterizzante il network, che le renda riconoscibili, intendendo il network come rete di immobili, di territori e di attori”.
E tra questi il vecchio deposito del fulmicotone di Genova, ubicato nelle ultime propaggini del Lagaccio, a pochi metri dal Parco del Peralto. Un edificio poco conosciuto ma che aveva un ruolo fondamentale per la gestione strategica delle fortificazioni della nostra città. Come è noto, infatti, il fulmicotone a metà dell’Ottocento, per anni è stato utilizzato come esplosivo, viste le sue particolari caratteristiche: un tessuto, o comunque cellulosa (spesso veniva usato il cotone o la canapa) imbevuto di una miscela nitrante che, asciugata e solidificata, conferiva al composto, una volta colpito, capacità esplosive, con una rapidissima combustione. Al di là degli usi bellici – in realtà molto limitati nel tempo, visto che la dinamite arrivò pochi anni dopo – il fulmicotone è stato utilizzato fino a pochi decenni fa per i flash usa-e-getta delle macchine fotografiche, per le cariche a salve delle pistole scacciacani e per i petardi attivati a pressione, oltre che per strumenti di segnalazione.
Chiaramente, vista la facilità di innesco, il fulmicotone aveva necessità di essere depositato a distanza di sicurezza, ed è per questo che il piccolo edificio in pietra di Genova è ubicato in zona “periferica” rispetto agli edifici della cinta muraria che difendeva la città, esattamente in via Poligono del Lagaccio.
Il bando del Demanio, quindi, punta a ridare vita a questa struttura dimenticata ma simbolica: aperto ad enti, associazioni, consorzi e cooperative, prevede il deposito di un progetto che comprenda essenzialmente tre fattori tra ipotesi di recupero e riuso, ritorno per il territorio e sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Il bando scade nel maggio del 2024 e tutti gli elementi da conoscere sono consultabili sul sito on line dell’Agenzia del Demanio.