Genova. Dal 1° dicembre 2023 al 31 marzo 2024, nell’ambito delle attività previste per l’emergenza freddo, come ogni anno Caritas diocesana di Genova promuove l’accoglienza notturna straordinaria per le persone senza dimora che restano in strada nelle notti più fredde.
A disposizione ci sono 25 posti per uomini e donne, in camere per lo più singole con bagno, presso la Casa di Accoglienza del seminario arcivescovile di Genova, che da alcuni anni apre le sue porte per ospitare questo servizio essenziale, divenendo sempre più luogo di vita, studio, preparazione al sacerdozio e relazione con la città. Tra i volontari che copriranno l’accoglienza serale o le notti ci sono infatti anche gli stessi seminaristi.
“In queste settimane – spiega Monica Boccardo, che coordina questa iniziativa per Caritas Genova – abbiamo lavorato per far crescere il numero di volontari ma ne servono ancora. Lo scorso anno abbiamo potuto contare su circa 100 volontari: persone singole, coppie di fidanzati e di sposi, gruppi di amici, colleghi, espressione di parrocchie o vicariati. Due le fasce da coprire: l’accoglienza serale dalle 18.30 alle 20.30 e le notti, per le quali i volontari hanno a disposizione una stanza apposita. Sono due impegni ugualmente preziosi, perché non vogliamo ‘solo’ offrire un riparo dal freddo e un letto caldo ma anche condividere una relazione, che trasmetta a queste persone attenzione e cura. Per tutti i volontari è sempre una esperienza di crescita personale e comunitaria”
Da sempre si chiama emergenza freddo anche se l’arrivo dell’inverno non è mai un’emergenza. “Ancora troppe persone rischiano di restare in strada, perché i posti a disposizione non sono mai sufficienti – ricorda Giuseppe Armas, direttore della Caritas Diocesana – Per questo, insieme all’accoglienza notturna straordinaria, nelle ultime settimane abbiamo promosso anche raccolte di coperte, sacchi a pelo e zaini in diversi punti della città in collaborazione con alcune parrocchie, in modo da poterle donare a chi non trova posto. Ringraziamo di cuore quanti hanno voluto contribuire anche in questo modo”.