Provvedimenti

Danni da mareggiata, scattano le ordinanze: chiusure e divieti a Voltri e Quinto

Balneari e associazioni sportive chiedono al Comune opere di difesa. Il consorzio del Levante: "Per noi 250mila euro di danni"

danni mareggiata voltri

Genova. Finora le transenne erano provvisorie, ora diventano a lungo termine. Dopo i danni causati dalla mareggiata di inizio novembre il Comune di Genova ha emesso due ordinanze, firmate dal vicesindaco Pietro Piciocchi, con interdizione totale di gran parte della passeggiata di Voltri e del litorale di Quinto sotto l’antica osteria del Bai.

In particolare il provvedimento impedisce l’accesso, il transito e l’utilizzo della passeggiata Roberto Bruzzone, che in diversi tratti risulta danneggiata con travi sollevate e un notevole dislivello tra l’impalcato in legno e l’arenile, tra la spiaggia dei bambini e piazza Odicini. Off limits anche gli accessi alla spiaggia sul lato di ponente e l’area davanti al locale Fuori Rotta dove le onde hanno danneggiato i muraglioni. Confermata ovviamente l’interdizione in corrispondenza del cantiere della piscina Mameli.

A Quinto la mareggiata ha fatto completamente crollare la piattaforma davanti al chiosco del Bay Beach e la scaletta metallica che scendeva alla spiaggia, e ha compromesso la zona a levante del battuto in cemento destinato a rimessaggio barche del circolo ricreativo Cala dei Montani. Tutte aree che oggi sono colpite da ordinanza restrittiva, insieme alla scala di accesso dai giardini Bolivar e alla copertura del rio Castagna già vietata da un provvedimento del 30 agosto.

Provvedimenti che arrivano a poche ore dalla commissione consiliare a Palazzo Tursi che ha visto proprio la partecipazione di balneari e gestori di circoli e associazioni sportive in ginocchio per gli eventi estremi delle scorse settimane. “Non sono mai contento di chiudere aree, ma se questo può garantire la sicurezza è doveroso“, ha spiegato l’assessore al Demanio marittimo Mario Mascia che ha auspicato la possibilità di prorogare le concessioni marittime, in bilico a causa dello scontro tra Governo italiano e Unione Europea sulla direttiva Bolkestein, in modo da “condividere la progettualità” sulle opere di protezione a mare.

Pennelli, barriere soffolte, opere di protezione a mare: la “lista della spesa” di chi conduce attività a ridosso del mare, condivisa da consiglieri di maggioranza e di opposizione, è sempre la stessa. Mascia ha parlato di un “piano integrato di difesa della costa” da mettere a punto nei prossimi mesi. Nicolò Di Tullio, presidente del consorzio che riunisce stabilimenti e associazioni tra Vernazzola e Priaruggia, denuncia 250mila euro di danni materiali (comprese attrezzature e macchinari) e torna a spingere per l’attuazione del progetto Genova Ocean Agorà (Goa) che prevede, per un tratto del litorale del Levante, la posa di una scogliera soffolta di materiali compatibili con l’ecosistema locale e con un ripascimento strutturale, volto a ripristinare le dimensioni delle spiagge.

“Speriamo sia la volta buona, secondo noi si può cominciare dai pannelli esistenti, a Voltri ce ne sono 3-4 che potrebbero risolvere già molti problemi”, ha spiegato Giacomo Masio del Circolo Nautico Costaguta, mentre Edoardo Cola di Utri Mare ha segnalato i gravi danni provocati dalla mareggiata denunciando gli effetti collaterali delle massicciate in termini di ripascimenti delle spiagge.

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