Passioni che si intrecciano

Dalle giovanili del Genoa al sogno della musica. Il “Loop” travolgente di Pietro Fasce: “Voglio fare uscire tante canzoni, mi sento me stesso”

Il ventitreenne genovese qualche mese fa ha lanciato il suo primo singolo (Loop) su Spotify: "Sta piacendo più di quanto pensassi. Mi sto divertendo tanto"

Dal videoclip di "Loop", la prima canzone di Fasce su Spotify

La mia più grande passione è il calcio, ma la musica mostra un’altra parte di me“. Dal prato verde, gli schemi e il pallone al palcoscenico, lo spartito e le note. Questo è il percorso del genovese Pietro Fasce, classe 2000 che ha trascorso gli anni giovanili al Genoa fino alla Primavera. Compagno di squadra e amico dell’ex rossoblù Andrea Cambiaso, ha poi militato nel Sestri Levante, Ligorna, Athletic Club e nell’ex Alassio FC. Poi una piccolissima parentesi nel Savona nella scorsa tempestosa annata calcistica biancoblù, conclusa dopo appena due partite.

Ora allo Sturla in Seconda Categoria, Fasce vede lo sport come un importante valvola di sfogo dal suo obiettivo: dare qualcosa di sé al mondo musicale. Nonostante in qualche modo sia sempre stata una compagna di viaggio, siccome con la chitarra e a cantare passava diverso tempo, adesso fare musica rappresenta un punto chiave per il giovane classe 2000. La sua prima canzone, il singolo “Loop” presente su Spotify, è stato apprezzato da un discreto numero di persone. “Mi sento in contatto con la mia anima quando scrivo, suono, canto – rivela -. Quando ci si sente sé stessi, mettendo passione, quella è la strada giusta“.

Pietro, “calcio” e “musica” sono due passioni che ti hanno sempre accompagnato

La mia più grande passione è il calcio perché è quella che ho scoperto prima di tutte le altre. Mio nonno era genoano e quindi da piccolo mi portava a vedere le partite. Poi ho iniziato a suonare la chitarra durante l’ora di musica quando avevo 13 anni. Se inizialmente pensavo fosse un’attività prettamente sporadica, con il passare del tempo ho preso lezioni e ho cominciato a fare da solo. Sono allo Sturla perché per me ora giocare a calcio significa stare con gli amici.

Questo è diverso dalla mentalità che ho sempre avuto, ma lo vedo come una valvola di sfogo tra università e musica. L’ambiente è giovane e con tanti amici che vogliono fare le cose per bene. Ho il massimo rispetto per loro ma ora per me il calcio è tanto divertimento. Però l’amore per questo sport non è mai diminuito.

Hai sempre cantato un po’ ovunque, giusto?

L’ho sempre visto come qualcosa di liberatorio e, quando finito allenamento, mi mettevo a fare musica con i miei compagni accanto. Ci sono arrivato tardi a scoprire la mia strada? Sì ma questo è stato lo step che mi ha permesso di crederci veramente. Mi sento in contatto con la mia anima quando scrivo, suono, canto. Quando ci si sente sé stessi, mettendo passione, quella è la strada giusta. Non conta tanto il livello ma quanto ci si creda in ciò che si fa.

Sto conoscendo tante persone e sto facendo cose diverse dai ragazzi della mia età. Mi piace mettere in mostra un’altra parte di me. Non avevo mai preso lezioni di canto prima di iniziare questo percorso. Poi ho voluto iniziare a studiare con un maestro circa un anno fa. Bisogna allenarsi e metterci passione, dando la giusta importanza a quello che si fa. Serve trovare il tempo per potersi esercitare per bene.

Avendo fatto uscire un unico pezzo non sono ancora nessuno, ma piano piano diventa un lavoro a tutti gli effetti. Durante il COVID ho scritto la mia prima canzone che ho poi deciso di fare uscire. Tutti i feedback ricevuti mi hanno fatto capire che potevo farcela.

A tal proposito, qual è la chiave di lettura di “Loop”?

Come dicono tutti i cantanti, a me non piace spiegare le canzoni perché è giusto che ognuno dia una propria interpretazione. Io non mi aspettavo che “Loop” piacesse così tanto, nonostante eravamo consapevoli che fosse un brano carino. Non volevamo fare il classico ‘pezzo estiva’ ma si voleva dare qualche influenza agli anni 2000.

Visto che ci sono tanti che provano a fare musica, credo che l’obiettivo sia sempre quello di cercare di offrire qualcosa di diverso. Un tratto distintivo da aggiungere a ciò che già c’è. Questo è stato percepito da tutti quelli che l’hanno ascoltata e mi fa molto piacere.

Sei più per la musica moderna o per provare a studiare dal classico cantautorato?

Il cantautorato esiste ancora le parole sono molto importanti in una canzone. Nelle canzoni che ho fatto ma che non sono uscite, ho scritto testi introspettivi e tristi. Poi ci sta fare pezzi allegri. Per me bisogna sempre trovare il giusto equilibrio.

Devo scoprire ancora un sacco di cose su di me, quindi non è giusto mettersi dei vincoli. Ma chi è che non prende ispirazione da De André e Tenco?

Il tuo artista preferito?

Jovanotti è incredibile, apre dei mondi quando parla.

Quanto c’è di simile tra un atleta ed un artista?

Mettere sensibilità facendo sport è simile a fare l’artista. Un conto è giocare a calcio, un altro è fare l’atleta. Il calcio ti porta a vivere delle situazioni in cui devi veramente entrare in contatto con l’anima. Così come fare arte. A me è sempre piaciuto comunicare quello che è il mio percorso, ovvero il modo in cui faccio le cose.

La musica mi sta aiutando tantissimo e un sacco di persone si sono interessate a me. Un vero motivo d’orgoglio che mi fa capire che qualcosa riesco a comunicare, anche con un pubblico ristretto come quello che ho.

E quali sono i tuoi obiettivi futuri?

Sono giovanissimo ma mi sono reso conto che può succedere di tutto in un attimo. A 18 anni ho scoperto che ci poteva essere una possibilità di entrare in questo mondo musicale, ci sto entrando passo dopo passo e mi sento bene. Ora punto a portare avanti la mia passione nel modo più vero possibile.

Potrà non considerarmi nessuno, ma non mi interessa perché mi sento bene a fare ciò che sto facendo. Mi sento apprezzato perché fare musica non è da tutti. Sono fiero di me e sono senza rimpianti nel calcio. Mi sarebbe piaciuto arrivare in Serie A, inutile nasconderlo, però ora studio ingegneria e mi diverto a fare musica.

Ciò che posso dire è che punto a fare uscire un nuovo pezzo nei prossimi mesi. In futuro? Fare sempre più musica.

 

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