Finalmente

Borgo Incrociati, ultimi mesi per il cantiere Iren. Ma il futuro dell’area resta un’incognita

I lavori dovrebbero concludersi a gennaio col trasferimento di 400 dipendenti nella nuova sede. Riqualificazione in bilico tra progetto Skymetro e degrado mai risolto

borgo incrociati iren sant'agata ponte

Genova. Dovrebbe vedere la luce a fine gennaio la nuova sede di Iren a Borgo Incrociati nell’ex palazzo delle Poste. Un cantiere che da anni tiene in scacco l’area a monte della stazione Brignole, complici continui ritardi e cambi di aziende in corso d’opera, e che nelle ultime settimane ha reso la vita difficile anche agli utenti della metropolitana, costretti a fare il giro da piazza Raggi o dalla rampa sul Bisagno. La conclusione dei lavori, però, non basterà a mettere l’ultima parola sul futuro di un’area vicinissima al centro eppure ancora in cerca di una vera riqualificazione.

In questo senso il trasferimento della multiutility dovrebbe portare almeno qualche effetto positivo in termini di vitalità. Il nuovo quartier generale, con una superficie complessiva lorda di 15mila metri quadrati, sarà in grado di ospitare oltre 400 postazioni di lavoro con spazi dedicati alla vita sociale e aziendale, sale meeting, aule per la formazione. Il trasferimento da via Santi Giacomo e Filippo, secondo quanto aveva riferito l’azienda negli scorsi mesi, dovrebbe essere questione di settimane a partire dalla data di consegna.

Rispetto alla struttura originale sono stati aggiunti due piani in più, per uno scarto di circa 8 metri, elemento non indifferente dal punto di vista visivo. La parte di nuova costruzione si compone di una sopraelevazione di 1.600 metri quadrati che sarà occupata dagli uffici dei top manager, e su questo piano è stata realizzata un’ulteriore sopraelevazione di 400 metri quadrati che sarà adibita a mensa aziendale. Particolare attenzione è stata posta a rendere il piano terra e il piano interrato a tenuta all’acqua, per un’altezza pari a 3,50 metri.

borgo incrociati iren sant'agata canevari

Il cantiere è entrato ormai nella sua fase finale e le lavorazioni in corso hanno costretto a chiudere il marciapiede nel tratto terminale di via Canevari. Questa occupazione – che secondo i dati in possesso di Amt dovrebbe andare avanti oltre l’inizio del 2024 – ha determinato la chiusura dell’accesso accanto al tunnel ferroviario e l’arretramento della fermata dei bus. E questo inevitabilmente penalizza l’interscambio per gli utenti del trasporto pubblico, tenendo conto tra l’altro che le scale mobili sul lato di piazza Raggi sono guaste.

scale mobili brignole metropolitana

Ed è proprio alla metropolitana che è legata una parte consistente del futuro di questa zona della città. Perché la decisione di prolungare la linea in Valbisagno – il cosiddetto Skymetro – comporterà una rivoluzione dal punto di vista paesaggistico. I treni, per scendere dal piano ferroviario di Brignole, dovranno “volare” fino a corso Galilei e da qui attraversare il torrente con un ponte obliquo che terminerà all’altezza del distributore di benzina, a pochi metri dall’antico ponte di Sant’Agata. La nuova sopraelevata guarderà da vicino l’inizio di corso Monte Grappa e proseguirà poi a filo d’argine su via Moresco.

skymetro progetto ponte canevari sant'agata bisagno

Venerdì scorso i progettisti hanno illustrato in commissione consiliare a Tursi la variante di progetto che permetterà di ridurre l’impatto sulle facciate esterne del borgo medievale. Nella nuova versione l’impalcato dello Skymetro corre a 22-23 metri dalle case della parte terminale del nucleo verso nord, da quanto trapela una modifica concordata con la Soprintendenza per rispettare i vincoli storici.

Generico novembre 2023

D’altra parte la configurazione “stretta” della curva riduce l’area verde che era stata prevista con l’intenzione di riqualificare le adiacenze dell’antichissimo ponte medievale di Sant’Agata, in gran parte inglobato dall’urbanizzazione otto-novecentesca, parzialmente crollato nelle alluvioni del 1970 e 1992 e oggi condannato all’abbandono e all’oblio, eccetto un pannello posto anni fa dal Municipio Bassa Valbisagno. In passato il centrosinistra e i comitati di quartieri avevano proposto di realizzare una passerella sul Bisagno per riportare in funzione il ponte come parte integrante di un percorso ciclopedonale da realizzare sulle aree ex ferroviarie di San Fruttuoso. Idee mai uscite dal cassetto dei sogni.

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Nel frattempo Borgo Incrociati continua a vivere fenomeni di degrado, nonostante il restyling avviato dal Municipio nel 2017 che comprendeva nuova pavimentazione, illuminazione potenziata e rifacimento del sistema di raccolta delle acque. Costante presenza di sbandati, sporcizia, urina e aggressioni sono lo scenario quotidiano con cui devono fare i conti residenti e commercianti. A poco sembra servire l’ordinanza del Comune che vieta il consumo di alcolici a partire da mezzogiorno in tutta la zona (comprese Borgo Incrociati e piazza Giusti) e la sede della polizia locale a pochi metri.

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