Commercio

Black Friday? Un mezzo flop, i negozi genovesi puntano tutto sullo shopping di Natale

"Assortimento al completo grazie alla stagione invernale partita in ritardo". La polemica sugli acquisti on line: "Non serve far pagare le prove, noi offriamo un altro servizio"

luminarie

Genova. Il tanto atteso Black Friday? Un “nero” stinto, quasi grigio, secondo i commercianti genovesi, in particolare quelli del settore abbigliamento e calzature. Un mezzo flop, insomma, per tutta una serie di concause che vanno dall’inverno in ritardo, all’inflazione delle promozioni, all’attitudine poco “americana” dei consumatori nella nostra città.

Ma archiviata la pratica, il commercio genovese si lancia con ottimismo e determinazione verso il periodo dello shopping natalizio vero e proprio.

La corsa ai regali di Natale per tanti è già iniziata (il 59% delle persone ha già comprato i primi regali, secondo un’indagine di Coldiretti/Ixé) ma entra nel vivo con questo fine settimana, il primo del mese di dicembre, e con l’arrivo delle tredicesime (per chi le ha). Questa domenica, almeno in centro a Genova, tutte le saracinesche saranno alzate. L’accensione delle luminarie è già partita.

Manuela Carena, presidente Federmoda Ascom , associazione di categoria, e alla guida del civ Colombo Galata, prova a vedere il bicchiere mezzo pieno: “Se da un lato l’autunno è stato un periodo non buono, soprattutto a causa delle temperature ancora estive, dall’altro ci appropinquiamo alla quarantena prima dei saldi con stock assortiti al meglio, con merce a disposizione e con una disponibilità alla spesa non troppo erosa dagli acquisti durante il black friday”.

Secondo alcune stime dell’altra principale associazione di categoria del commercio, Confesercenti, nel 2023 gli italiani spenderanno 210 euro in meno per vestiti e scarpe rispetto al periodo pre pandemia, ma con una tendenza positiva rispetto allo scorso anno. E, soprattutto, questa stima tiene conto sia della spesa online sia di quella nei negozi. Che devono trovare il loro motivo di riscatto.

I negozi Confesercentii, peraltro, non hanno aderito al “black friday”. “E’ una consuetudine che non appoggiamo e che anzi, consideriamo dannosa per il commercio di prossimità, che non punta sulla qualità ma sul basso costo ad ogni costo, pensiamo invece che sia meglio basarci su altri punti di forza – afferma Francesca Recine, presidente regionale Fismo Confesercenti e presidente del Civ di via Luccoli – la vendita di articoli di livello, la presenza di operatori professionali, la garanzia di qualità”.

La competizione con i giganti dell’e-commerce, con le grandi catene o i grandi marchi non si combatte – continua Carena – introducendo le prove in negozio a pagamento, sperando di arginare l’antipatica pratica di chi si prova un capo in negozio e poi lo compra su internet, ma offrendo merce diversa e soprattutto un servizio di consulenza in persona che è impossibile trovare online”.

La battaglia è impari e difficile da combattere per i negozi di vicinato. La crisi del comparto moda negli ultimi dieci anni ha visto ridurre a livello nazionale il numero delle imprese del -23,6% passando da oltre 121mila del 2013 a poco più di 92.500 del 2023. Di pari passo vanno le aperture di nuovi negozi abbigliamento e calzature che risultano più che dimezzate rispetto a dieci anni fa (da 5.516 nel 2013 a sole 2.167 nel 2023).

Eppure, soprattutto su un territorio come quello genovese, dove i negozi in carne e ossa, distribuiti capillarmente sul territorio, resistono, le strategie per trovare i propri spazi ci sono. “Spetta a noi imprenditori attirare nei nostri negozi i clienti con la qualità e il servizio, individuando un target preciso che non significa vendere meno ma vendere meglio – continua Manuela Carena di Ascom Federmoda – ma anche con iniziative che realizzeremo attraverso i Civ e anche in collaborazione con il Comune di Genova”.

“Ogni Civ avrà le sue iniziative – aggiunge Recine – dai concerti di Natale alle vetrine addobbate, cercheremo di organizzare eventi in grado di creare un’atmosfera di comunità, dopo il lockdown c’è grande voglia di unione, di vita di quartiere condivisa, siamo molto motivati a dare ai nostri clienti questo”.

Il periodo dello shopping natalizio costituisce per molti un’opportunità di lavoro saltuario. Nonostante la crisi sono ancora molti gli esercizi che nelle settimane prima di Natale e subito dopo le feste assumono aiutanti per pacchetti, commessi part-time, o altre mansioni, spesso persone giovani. “Questa è una pratica che non si è persa – spiega la presidente di Federmoda Genova – e molto bene funzionano le chat dei Civ, dove è possibile trovare le figure necessarie grazie al passaparola“.

Insomma, il commercio genovese incrocia le dita per Natale 2023-24 e attende con altrettanta ansia il periodo dei saldi che, in Liguria, inizieranno il 5 gennaio. Fino ad allora divieto assoluto di vendite promozionali. E in vista dei saldi invernali potrebbe esserci un cambio di passo nella gestione della mobilità. “Gli altri anni abbiamo chiesto e ottenuto al Comune la gratuità delle blu area nel giorno di apertura dei saldi – conclude Manuela Carena – questa volta chiederemo che siano resi gratuiti, per lo stesso giorno, i mezzi pubblici“.

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