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Assi di forza, il progetto cambia ancora. Campora: “Salveremo gli alberi di corso Sardegna”

Ennesima variante a lavori già avviati: sparisce l'idea della corsia centrale per i nuovi filobus. La versione precedente prevedeva un saldo positivo di 70 esemplari

corso sardegna alberi

Genova. Cambia ancora il progetto degli assi di forza del trasporto pubblico genovese. Le novità riguardano corso Sardegna, una delle arterie più critiche tra la Valbisagno e il centro. Finora tutti i documenti, dallo studio di fattibilità al progetto definitivo, contemplavano l’eliminazione di tutti gli alberi esistenti per creare una doppia corsia centrale riservata ai filobus fiancheggiata da nuovi filari verdi. Ma ieri l’assessore alla Mobilità Matteo Campora, intervenuto all’infuocata assemblea pubblica sullo Skymetro, ha annunciato che ci saranno ulteriori modifiche.

“Il progetto originale prevedeva l’abbattimento di 70 alberi: sarà rivisto perché abbiamo ritenuto opportuno salvarli“, ha spiegato l’assessore senza fornire pubblicamente ulteriori dettagli. L’alternativa più plausibile sembra il passaggio dei mezzi pubblici sulle corsie laterali, soluzione che era stata scartata in origine perché costringerebbe a eliminare una corsia in direzione monte oppure a cancellare tutti i parcheggi lungo il marciapiede (a meno di non rinunciare all’asse protetto in una direzione).

I numeri forniti durante l’ultima commissione municipale a febbraio erano un po’ diversi. In quell’occasione Campora e i tecnici del comune avevano parlato di 55 alberi da tagliare e 125 da piantare, con un saldo positivo di 70 esemplari, considerando che la parte sud di corso Sardegna oggi non presenta alberi ma parcheggi al centro della carreggiata. Resta da capire, tra l’altro, se con la variante annunciata ieri in Municipio verrà aggiunto nuovo verde o semplicemente mantenuto quello che c’è.

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In corso Sardegna è previsto il passaggio dell’asse centrale, quello che collegherà piazza Galileo Ferraris a Campi (o Sampierdarena, nella versione barrata). Il percorso interamente riservato con asservimento semaforico, in teoria molto più veloce rispetto alla situazione odierna, è la premessa posta dal Comune per la radicale revisione della rete che vedrebbe l’attestamento di tutte le linee collinari di Marassi e Quezzi in corrispondenza del capolinea dei filobus, operazione che permetterebbe anche di risparmiare sul numero di vetture da impiegare per garantire il servizio. Il progetto definitivo è già stato approvato in conferenza dei servizi.

In ogni caso non si tratterebbe dell’ultima variante in fieri su corso Sardegna. Lo stesso Campora nella sala consiliare di piazza Manzoni aveva annunciato una serie di modifiche per limitare la perdita di posti auto, ricavando stalli anche lungo le aiuole a centro strada. Il primo studio di fattibilità prevedeva invece un taglio di circa 200 parcheggi che aveva messo in allarme i residenti. Cosa succederà mantenendo invece l’attuale configurazione del viale alberato? Per ora si tratta di un punto da chiarire.

I lavori intanto sono partiti dalla rimessa Gavette e dalle sottostazioni elettriche di Sampierdarena. Se negli anni scorsi l’idea era quella di partire proprio dall’asse centrale, il nuovo programma stabilisce che la prima linea a entrare in funzione sarà quella della Valbisagno (Prato-Foce). Una strategia funzionale anche per “prendere tempo” proprio su corso Sardegna, uno dei nodi più delicati dell’intero progetto. Fine dei lavori tassativa nel 2026, come prevedono le regole del Pnrr, nonostante la tegola della gara da rifare almeno per quanto riguarda i 27 bus elettrici flash charging che non avranno bisogno dei cavi aerei.

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