Genova. Si è concluso il progetto “ARTYS – Using drama based youth work for psychosocial support of young people with fewer opportunities” che ha visto il Teatro dell’Ortica di Genova protagonista di un laboratorio internazionale – co-finanziato dall’Unione Europea – dedicato alla ricerca e allo sviluppo di nuove metodologie di teatro sociale attraverso lo scambio con altre realtà europee.
Un intenso anno di studi e di scambi di pratiche teatrali tra Serbia, Bulgaria e Italia: un percorso che ha portato alla realizzazione di un manuale di buone pratiche per l’implementazione della metodologia teatrale nel supporto psicosociale dei giovani con minori opportunità.
Il toolkit elaborato durante gli incontri internazionali è stato presentato a Genova, insieme agli attori e alle attrici di Oko, (Organization of creative grouping, Serbia) e UPSDA (Bulgaria). Un incontro che ha permesso la restituzione alla comunità del lavoro svolto e la condivisione dello studio portato avanti in questi mesi. Il laboratorio, aperto al pubblico, è stato l’occasione per prendere in mano quegli attrezzi messi a punto da questo progetto, divenuto in questo modo cosa pubblica. Di comunità.
“Attraverso attività basate sul teatro, i giovani hanno l’opportunità di comunicare in un modo completamente diverso da quello a cui sono abituati – sottolinea Zoran Zlatković, OOCG – In uno spazio sicuro, la comunicazione avviene su più livelli, sul palco, a un livello fittizio dove possono provare diversi ruoli, mettersi nei panni degli altri e anche comprendere gli altri e le loro posizioni. E’ molto importante che durante le attività che sviluppano fiducia e connessione, i giovani abbiano l’opportunità di conoscere le proprie emozioni, di esprimerle sul palco, sapendo che tutte le emozioni sono benvenute”.

“Durante il nostro lavoro incontriamo molti giovani con minori opportunità che lottano con la fiducia in se stessi e l’autostima – racconta Emilia Crushov, UPSDA – Le attività teatrali spesso agiscono come catalizzatori, aumentando la loro autostima e la fiducia nei propri talenti e capacità. Il miglioramento della comunicazione e dello sviluppo delle competenze attraverso il gioco di ruolo attivo può essere particolarmente prezioso per i giovani che incontrano difficoltà nelle interazioni sociali. Le attività devono essere altamente interattive ed esperienziali, coinvolgendo i giovani fisicamente, emotivamente e mentalmente. Alcuni dei nostri partecipanti scoprono soluzioni ai loro problemi ancor prima di riconoscere di averli. Questo empowerment garantisce ai giovani un senso di autonomia e padronanza delle loro narrazioni e performance, spesso con conseguente maggiore resilienza e autodeterminazione“.
Per il Teatro dell’Ortica, quindi, questa esperienza è stata un naturale prosieguo del lavoro portato avanti in questi anni: “Essere teatro sociale e di comunità indica una specifica modalità di lavoro teatrale, una metodologia che può essere indirizzata a tutti e che coinvolge le persone in processi creativi con l’obiettivo specifico di valorizzare le risorse dei singoli e sperimentare le potenzialità e la bellezza delle relazioni interpersonali – aggiunge Giancarlo Mariottini, direttore artistico del Teatro dell’Ortica – Il tutto deve essere fatto tenendo d’occhio la totalità della persona, la sua unità bio-psico-sociale. L’obiettivo deve essere quello di creare una palestra dove le persone possano sperimentare la relazione con se stessi e con gli altri. E in questo modo mettere ciò che hanno imparato al servizio dei propri cambiamenti personali e della comunità”.
Il toolkit elaborato e messo appunto in questi mesi è quindi in fase di pubblicazione: diventerà un e-book disponibile per tutti. Una restituzione che permette a questo progetto di condividere con tutta la comunità internazionale i risultati di questo importante lavoro.
