Strategie

Aeroporto di Genova, l’idea di Sartori: “Incentivare le compagnie coi soldi della tassa di soggiorno”

L'assessore regionale: "Numeri insufficienti, neanche paragonabili al boom di turisti in Liguria. Servono risorse per aumentare le rotte". Toti: "Nel piano di rilancio integrazione con le crociere"

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Genova. Utilizzare una parte del gettito della tassa di soggiorno per incentivare le compagnie aeree ad aumentare i voli sull’aeroporto di Genova, che è “un aeroporto nano rispetto ai numeri del turismo e al potenziale industriale della città”. È l’idea illustrata oggi in Consiglio regionale dall’assessore ai Trasporti Augusto Sartori in risposta a un’interrogazione presentata da Armando Sanna del Pd, nel giorno del Cda per la nomina del nuovo direttore generale, ma anche alle porte di una stagione invernale che vedrà ancora meno rotte dell’anno scorso a causa del taglio deciso da Ryanair.

“Non è da ieri che l’aeroporto di Genova ha numeri insufficienti – osserva Sartori, che aveva già stigmatizzato il passo indietro della compagnia irlandese -. Non può essere lontanamente paragonabile né al numero di abitanti né allo sviluppo dell’attività lavorativa né tantomeno al grande boom che ha avuto il turismo nella nostra regione. Per numero di passeggeri annui, nonostante qualche aumento di presenze, siamo ben oltre la 20esima posizione rispetto a tanti altri aeroporti italiani”.

Da qui la strategia di Sartori: “Non è prerogativa della Regione intervenire direttamente, ma abbiamo tutti la volontà di invertire la tendenza, anche mettendo in campo risorse economiche, per esempio attingendo da fondi del ministero del Turismo o dalla tassa di soggiorno. Parlando con gli albergatori e i Comuni, è emerso che sarebbero disposti a indirizzare risorse all’implementazione dei voli da e per Genova, e in particolare è stata individuata un’esigenza sul Nord Europa: penso a Oslo, Stoccolma o il Nord dell’Inghilterra”.

Chiaramente non potrebbero configurarsi come contributi diretti alle compagnie: “Andremmo a contrastare la normativa europea – avverte Sartori – ma si tratterebbe di trovare il sistema corretto per incentivare gli operatori, anche tramite l’aeroporto o chi è in grado di interloquire. La tassa di soggiorno solo per il Tigullio vale un milione di euro, se mettiamo insieme tutta la regione arriviamo a diversi milioni. Per aiutare l’arrivo di una tratta in più sarebbero necessari 100-200mila euro. Non è garantito il risultato, però almeno ci proviamo”.

Ogni strada che incentiva il traffico sul nostro aeroporto è benvenuta – commenta poi il presidente ligure Giovanni Toti -. È giusto esperire ogni strada e sono certo che l’assessore si farà carico di suggerirlo nel consiglio di amministrazione che si è appena insediato e presenterà nei prossimi giorni il direttore generale e il piano industriale. Ricordo che sull’aeroporto di Genova stiamo investendo molte decine di milioni di euro per la nuova ala dell’aerostazione che sarà pronta entro la prossima primavera così come per l’ammodernamento all’interno. E il presidente del Cda Lavarello sta lavorando a un piano di rilancio e soprattutto di integrazione importante con le compagnie crocieristiche che quest’anno hanno segnato un record di 3 milioni di presenze e certamente sono interessate a una maggiore collaborazione. L’aeroporto di Genova prima del Covid era cresciuto fino a 1,5 milioni di presenze e si avviava a un importante momento di break even dei suoi conti”.

Per questa stagione invernale Ryanair ha confermato solo Bari, Cagliari, Bruxelles, Catania, Napoli, Palermo, Londra Stansted e Lamezia Terme, con 34 voli ogni settimana (erano 62 nella scorsa stagione invernale). C’è da dire che la compagnia low cost irlandese sta ridimensionando la sua presenza in molti scali italiani, puntando soprattutto su Roma e Milano.

Secondo Piero Righi, direttore generale dell’Aeroporto di Genova in scadenza di mandato, “sono fisiologici adattamenti del mercato, non costituiscono alcun campanello d’allarme. Bisogna guardare sul lungo periodo”, aveva detto a Genova24. Finora l’aeroporto di Genova aveva evidenziato una crescita rispetto al 2022, come risulta dai dati di Assaeroporti. Nel periodo gennaio-agosto (ultimo disponibile) il Colombo ha totalizzato 863.747 passeggeri (il 10,1% in più dall’anno precedente) e 849,4 tonnellate per la parte cargo (il 21,3%) con una lieve flessione dei movimenti totali (-2,7%). I numeri sono più bassi se confrontati con quelli del 2019 (periodo pre-Covid) ma la tendenza è la stessa a livello nazionale.

“Giunta passiva e inefficace nel rilancio dell’aeroporto di Genova: nonostante l’assessore Sartori, rispondendo a una mia interrogazione in aula, ammetta che i voli dall’aeroporto di Genova non sono sufficienti per garantire turismo e attività lavorativa e i collegamenti non sono minimamente proporzionati al numero di abitanti, ripete che la Regione non può fare nulla – commenta Sanna -. Un’ammissione di inadeguatezza dell’aeroporto rispetto alle necessità e allo sviluppo della Liguria a cui la Giunta, nonostante la Regione Liguria non sia direttamente coinvolta nella gestione dell’aeroporto, non risponde con un’azione politica seria e propositiva. Nella risposta dell’assessore mi sarei aspettato, che chi detiene la delega al turismo, portasse al Cda dell’aeroporto di Genova un progetto funzionale per rilanciarlo. Un piano concreto per il turismo non può non passare dall’aeroporto”.

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