Idea

Sea Plogging, “Anche le barche possono gareggiare per tenere pulito il mare”: lanciata la sfida per il 2024

Il plogging è una disciplina sportiva introdotta e promossa in Italia da Roberto Cavallo, Ceo di E.R.I.C.A., e si rivolge al pubblico dei runner attenti all’ambiente

sea plogging

Genova. Si è concluso domenica 1 ottobre, nella cornice del Porto Antico di Genova, il terzo campionato mondiale di plogging. Il plogging unisce la corsa con la raccolta dei rifiuti abbandonati lungo strade e sentieri e in occasione dei campionati un centinaio di atleti e atlete di 15 nazioni da tutto il mondo hanno gareggiato sui sentieri del Parco delle Mura e in città per dimostrare che basta poco per rendere più puliti i luoghi in cui viviamo.

Il plogging è una disciplina sportiva introdotta e promossa in Italia da Roberto Cavallo, Ceo di E.R.I.C.A., e si rivolge al pubblico dei runner attenti all’ambiente. Con queste iniziative si vuole porre l’attenzione sul tema della responsabilità individuale nella lotta all’inquinamento ambientale.
In questo contesto domenica 1 ottobre Roberto Nada, direttore della scuola di vela d’altura Riviera Sailing Academy con base a Genova, da sempre attivo in progetti di conoscenza e divulgazione delle problematiche dell’ambiente marino, ha presentato il “sea plogging”, una nuova proposta per il mondo dei natanti a vela, che saranno impegnati a raccogliere e riportare a riva i rifiuti abbandonati in mare.

Partendo da MARINA GENOVA, base delle attività di Roberto Nada e porto turistico particolarmente attento alle problematiche di sostenibilità ambientale, è stata realizzata una prima dimostrazione di Sea Plogging. In questo caso i rifiuti galleggianti rinvenuti in mare sono stati raccolti direttamente dall’imbarcazione d’altura “FIERAMOSCA”. I partecipanti all’uscita in mare, giornalisti ed autorità, hanno così potuto constatare di persona la tipologia e varietà di rifiuti che è possibile rinvenire in mare riflettendo sull’origine di tutto questo materiale: oggetti gettati direttamente in mare dalle imbarcazioni o abbandonati sulle cose, ma anche materiale trasportate in mare da fiumi, torrenti e piogge.

In parallelo al “Plogging Child”, organizzato venerdì 29 settembre, Roberto Nada ha anche coordinato una serie di laboratori didattici rivolti agli studenti delle scuole di Genova. Le classi coinvolte hanno potuto toccare con mano quali rifiuti si possano trovare in mare, catalogarli e ricostruirne la storia. Queste attività hanno l’obiettivo di aumentare la consapevolezza circa la responsabilità individuale: la difesa del mare inizia anche con piccoli gesti e buone abitudini, evitando di abbandonare i rifiuti e raccogliendo quanto lasciato da altri!

FIERAMOSCA è una vera e propria imbarcazione laboratorio, sui cui vengono costantemente sviluppati percorsi e contenuti didattici innovativi e collaudati i sistemi più moderni di navigazione e sicurezza. Grazie all’impegno e alle competenze di Roberto Nada, prima chimico, scienziato e ricercatore, manager d’azienda poi, la barca FIERAMOSCA viene anche utilizzata per realizzare importanti progetti scientifici che hanno come obiettivo la difesa dell’ambiente marino, combinando la raccolta ed elaborazione di dati con la divulgazione e l’informazione.
Alcuni delle attività recenti sono state:

– Il collaudo e messa punto della BlueBox, un laboratorio plug-and-play della start up torinese OCEANHIS che permette il monitoraggio automatico di numerosi parametri chimico fisici marini. La BlueBox è stata testata sia in condizioni statiche che in condizioni dinamiche di navigazione d’altura e sono in programma future spedizioni scientifiche per raccogliere dati anche in mare aperto. Il progetto BlueBox è una delle soluzioni innovative premiate dalla “Call For Innovation – Lo sport nella blue economy” nell’ambito del progetto Verso The Ocean Race del Genova Blue District, Comune di Genova e Ocean Race con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo.

– Il “Data Logger” di SEA-ID, installato a bordo con il supporto dell’International Hydrographic Organization di Monaco e dell’Ing. Kenneth Himschoot, per un progetto di crowd-sourcing di raccolta di dati batimetrici sui fondali marini tra Liguria e Costa Azzurra. Questo progetto scientifico è realizzato con la partnership dello Yacht Club di Monaco, Marina Genova e il coordinamento del Montepilli Group. Il Data Logger installato su FIERAMOSCA permetterà non solo di raccogliere numerosissimi dati batimetrici geolocalizzati ma anche di promuovere e diffondere il progetto.
– La partecipazione via mare alla Staffetta della Rinascita 2023, promossa dalla Pro Loco di Genova. In questa occasione FIERAMOSCA e Roberto Nada hanno portato simbolicamente la bandiera Monegasca da Monaco a Genova, rinsaldando un legame che contribuisce alla valorizzazione e la conoscenza della costa Ligure da Genova a Ventimiglia.

Roberto Nada, cosa la porta ad impegnarsi con tanta passione per monitorare e salvaguardare il nostro mare? RN: Sono un chimico, scienziato e ricercatore, manager d’azienda prima, esperto di ricerca e formazione poi. Ad un certo punto il mio percorso professionale ha incontrato il mare e nel 2005 ho deciso di fondare RIVIERA SAILING ACADEMY, oggi la più moderna e innovativa scuola di vela italiana. Questa scelta imprenditoriale mi ha permesso di rafforzare la passione per la ricerca e l’innovazione, che trovano perfetta sinergia nelle attività che in prima persona porto avanti con FIERAMOSCA, l’ imbarcazione d’altura su cui hanno navigato migliaia di allieve e allievi. Navigando d’altura abbiamo la fortuna di osservare e conoscere il mare. Purtroppo quello che vediamo è come, sia dalla terra ferma sia dalle imbarcazioni, il mare sia invaso dai rifiuti. Potrei raccontare cose inimmaginabili!
In questa cornice si inserisce l’attività di promozione del “sea plogging”. Con queste iniziative si vuole enfatizzare la necessità di “riprendersi cura del mare” nonostante le molte difficoltà. Un esempio eclatante è come solo nel 2022, con la “Legge SalvaMare”, si sia sancita la possibilità di recuperare rifiuti galleggianti, riportarli nei porti e inviarli gratuitamente allo smaltimento. In passato l’attività di recupero rifiuti di Roberto Nada è stata spesso oggetto di contenziosi con porti che “multavano” e penalizzavano chi si impegnava per la pulizia dei nostri mari.
Il “sea plogging” diventa oggi quindi una opportunità per realizzare manifestazioni anche di carattere pubblico che incoraggino l’adozione di “buone abitudini” da parte di chi va per mare per svago o per lavoro e che favoriscano la sensibilizzazione ad un tema così importante per la salute dell’uomo e dell’ambiente marino stesso. La raccolta sistematica dei rifiuti galleggianti può anche portare ad una loro mappatura e classificazione, per aiutare la comprensione dei meccanismi e dei percorsi che portano i detriti

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.