Genova. Il pareggio (1-1) è stato il risultato finale di una partita, in cui – occasioni alla mano – la Samp Primavera avrebbe meritato di più, anche se va riconosciuta la forza di un Inter, non per niente capolista con i cugini del Milan.
Per sinteticità, partiamo dal tabellino finale:
Marcatori: Polli al 63° e Sarr all’84° (rig.)
Terna arbitrale: Michele Delrio, assistito dal tandem Marchetti-Tempestilli.
Ammoniti: al 10° Langella, al 24° Di Maggio, al 61° Aidoo, al 72° Valisena, al 75° Sarr per simulazione.
Sampdoria (4-3-3): Scardigno; Porzi, Bulya, Pellezzaro, Langella; Conti, Valisena (79° Uberti), Alesi; Chilafi, Polli, Lemina (79° Ntanda). In panchina: Gentile, Porcu, Ventre, Pozzano, Leonardi, Costantino, Meloni, Devic, Cavallaro. Allenatore: David Sassarini.
Inter (4-3-3): Calligaris; Aidoo, Stankovic, Maye, Cocchi (al 79° Motta); Akinsanmiro (all’89° Zuberek), Bovo, Di Maggio (al 79° Vedovati); Kamate al 59° Berenbruch), Sarr, Quieto (al 79° Spinaccé). In panchina: Raimondi, Stante, Guercio, Ricordi, Miconi, Mazzola. Allenatore: Cristian Chivu.
I primi quarantacinque minuti del match, giocato a Bogliasco, hanno offerto uno spettacolo meritevole, con l’Inter di mister Chivu più propensa – soprattutto in avvio – alla ricerca del vantaggio,di fronte ad una indomita Samp mai, tuttavia, messa in sofferenza, tanto è vero che Scardigno non è mai stato impegnato (ma neppure nella ripresa ha dovuto sudare) e che l’unico brivido glielo ha procurato, all’11°, un perentorio stacco di testa (su corner) di Bovo, finito però ben lontano dall’incrocio.
Per il resto della prima frazione di gioco, il trio d’attacco meneghino, Kamate (4 goal in 5 partite), Sarr (già nel giro della prima squadra e Quieto (talento tascabile), è stato imbottigliato dalla difesa blucerchiata, molto attenta al centro, con Bulya e soprattutto Pellizzaro e perfetta sulle fasce, con Porzio (migliore in campo) e Langella, capaci anche di proiettarsi, in avanti, sulle fasce a supportare l’ottima regia di Valisena, affiancato dal concreto capitan Conti e dal più tecnico fra tutti Alesi, particolarmente stimolato dal derby con i ‘cugini’ nerazzurri, lui con un passato rossonero.
Davanti, il peso dell’attacco (e lo farà per tutta la partita) se lo è caricato sulle spalle il possente centravanti boa (i tifosi con i capelli bianchi rivedono nell’altoatesino Ermanno Cristin), aiutato dal macedone Chilafi, che ha fatto poi meglio alla distanza, nella ripresa, mentre dal francese Lemina, in effetti, quanto meno a livello di Primavera, ci si aspetterebbe una più costante accensione delle luci (visto che quando lo fa dimostra di avere doti da ottimo ‘elettricista’) e non la ricerca di gloria personale, come al 35°, quando per egoismo, ha vanificato una ripartenza in superiorità numerica.
Vantaggio che è comunque arrivato al 63°, grazie alla pervicacia di Conti, che è andato a rubare palla a Maye e poi, rientrando sulla linea di fondo campo, ha fatto l’assist per Polli che ha depositato in rete l’1-0.
Non è passato nemmeno un minuto e dalla parte opposta dell’area si è incuneato Lemina, che però invece di cercare l’assistenza a un compagno, ha scaricato la palla sui guantoni di Calligaris.
Fra i giocatori dell’Inter, erano in campo punte scafate, come Sarr, che si è prima fatto ammonire per simulazione con un tuffo in area, ma poi all’82° il rigore lo ha ottenuto, sfruttando un contatto in area con Porzi e andando poi a realizzare il penalty dell’1-1, spiazzando Scardigno.
Nei minuti finali, compresi quelli di recupero, dopo che Berebruch aveva avuto la palla per portare i tre punti a Milano, la Samp ha sfiorato, a sua volta, due volte l’ulteriore vantaggio, prima all’83°, con un tiro a botta sicura di Conti, ribattuto dalla gamba/muro di un difensore nerazzurro e poi al 93°, con il subentrato (bene) Ntanda, che ha sfondato sulla sinistra e messo in mezzo un invitante pallone, che ha attraversato tutta la linea di porta, senza che Chilafi arrivasse a fare il tap in… ma contro questa Inter, vincere sarebbe stata un’impresa…