Genova. Circa cinquanta persone ieri sera si sono riunite presso il circolo Multedo 193o per discutere e confrontarsi sul progetto del nuovo casello di Pegli, presentato da Autostrade per l’Italia e instradato sul percorso burocratico e tecnico per la valutazione di impatto ambientale.
La assemblea è stata convocata dal Comitato di Quartiere di Multedo, dove di fatto il casello è inserito, ma tra i partecipanti anche diversi rappresentanti dei comitati del ponente genovese, già protagonisti nei mesi scorsi di diverse manifestazioni congiunte: “Il progetto ha tante cose da chiarire – commenta Alberto Bruzzone, rappresentate del comitato – e chiediamo con forza chiarezza e certezze per quanto riguarda la sicurezza e il benessere del quartiere e di chi ci vive”.
Sul “tavolo degli imputati” il tunnel che sarebbe scavato sotto gli impianti di Carmagnani: “Vogliamo capire la sicurezza di quest’opera, sappiamo che quei terreni sono contaminati e hanno un falda molto superficiale, bucare li sotto potrebbe creare un disastro. Perchè non ci sono altre soluzioni?“. Ma non solo: “Se nel progetto si parla apertamente di verifiche agli impianti dei depositi, vuol dire che i depositi non saranno spostati?”, si chiedono i residenti.
Preoccupazione anche per i giardini John Lennon, l’unico polmone verde del quartiere, da sempre punto di riferimento di associazioni, cittadini e attivismo del territorio: secondo il progetto del nuovo casello, la rampa di accesso al tunnel passerà in parte sopra gli spazi attuali, i quali saranno utilizzati anche come area di cantiere: “Quanto dureranno i lavorI? Nel frattempo cosa ne sarà di quei giardini?”.
Durante la serata, però, il discorso si allarga: “Non dobbiamo dimenticarci che su di noi pesa l’incognita della conversione a autoparco dell’area Fondega Sud, che ci era stata promessa come area parco – interviene una residente – mentre nessuno parla più del destino di porto petroli, soprattutto in attesa del nuovo piano regolatore portuale“. La paura dei residenti, infatti, è che il quartiere – che conta più di 4mila anime – venga schiacciato dalle esigenze logistiche e industriali del porto, la cui crescita infrastrutturale potrebbe trovare un rinnovato slancio. E il casello di Pegli, quindi, potrebbe essere solo un piccolo tassello di puzzle più grande e complesso.
“Per questo motivo dobbiamo attivarsi subito su questo progetto, chiedendo chiarimenti, incontri pubblici e facendo le osservazioni tecniche – conclude l’assemblea – ma anche e soprattutto tenere forti legami con tutti i comitati del ponente. Anche questa è una battaglia di tutti”.
All’assemblea erano presenti anche i consiglieri comunali Filippo Bruzzone (RossoVersi), Rita Bruzzone, (Pd) e Fabio Ceraudo (M5s), insieme al consigliere municipale ed ex presidente di municipio Claudio Chiarotti.