Tema caldo

Minori stranieri, la commissione a Tursi “breve ma intensa” ma le risposte sui container non arrivano

I moduli abitativi al centro delle polemiche, e che non saranno utilizzati a Rivarolo, potrebbero essere dirottati sulla tendopoli di Voltri ma l'iter non è immediato

minori stranieri non accompagnati

Genova. “Breve ma intensa”, si potrebbe dire. Era attesa da tempo ed è stata assai densa di contenuti, soprattutto grazie alla presenza di professionisti del terzo settore, ma la commissione consiliare sulla gestione a Genova dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è stata troppo breve per consentire di rispondere alle tante domande poste da consiglieri e auditi.

Poco più di due ore, contando i quarti d’ora accademici e le sospensioni. Visto che a ridosso dell’appuntamento è stata fissata un’altra “commissione consiliare urgente”, per consentire lo svolgimento di alcuni lavori di interesse pubblico, da parte del vicesindaco Pietro Piciocchi.

Ad aprire i lavori è stata l’assessore comunale al Sociale Lorenza Rosso, finita al centro delle polemiche nelle ultime settimane per via del caso dei “container”. Rosso ha fornito alcuni numeri sull’accoglienza dei minori che si mantengono attorno alle 600 unità. L’assessore ha ribadito come il numero di posti nei centri Sai, 180 circa, siano insufficienti e come sarebbe necessario organizzare l’accoglienza con un centro di primo screening per smistare i ragazzi in base al loro background e alle loro necessità. “Abbiamo iniziato un dialogo con il ministero ormai da oltre un anno – ha detto – speriamo di poter arrivare a una svolta presto”.

Dopo l’assessore sono intervenuti alcuni rappresentanti del terzo settore, con toni più o meno critici su quella che in maniera condivisa da tutti non è più definita un’emergenza ma un problema strutturale: Udi, Defence for Children, Ceis, Cesto, sindacati, l’imam Hussein Salah. Molti gli spunti, molti i momenti anche toccanti, ma ai commissari in aula non è rimasto tempo per avere risposte alle domande sugli aspetti più critici.

Tra questi il destino dei famosi container di Rivarolo. Riavvolgendo il nastro: i moduli abitativi prefabbricati affittati da Misecoop, pubblica assistenza da qualche tempo prestata anche all’accoglienza migranti, non saranno più collocati in via Negrotto Cambiaso, in Valpolcevera. Come noto, quel terreno, era di proprietà di una collaboratrice (poi dimessa) della stessa assessora al Sociale. Motivo per cui il sindaco Bucci in persona ha stoppato l’operazione prima che potesse esserci un accreditamento.

Misecoop, che comunque è finita al centro di polemiche perché secondo più fonti la rete delle Misericordie avrebbe rapporti “troppo stretti” con un altro assessore della giunta, Sergio Gambino, ha però avviato un dialogo con la Prefettura per spostare i container a Voltri, negli ex cantieri Costaguta, dove attualmente si trova la tendopoli gestita dalla Croce Bianca e dove sono ospitati 60 migranti adulti.

L’installazione dei container dovrebbe consentire a ospiti e operatori di avere spazi più adeguati visto il progressivo abbassamento delle temperature. L’iter, in carico alla prefettura e non al Comune, però comporta una serie di passaggi tecnico/amministrativi e logistici che implicheranno almeno qualche giorno di attesa, se non di più.

In commissione questa mattina è stato domandato se il Comune abbia comunque sborsato dei fondi per quei container, fino a oggi. Ma la risposta non è arrivata.

Più informazioni
leggi anche
minori stranieri non accompagnati
Il racconto
Minori stranieri non accompagnati, nuovo corso per tutori volontari: la storia di Grazia, tutrice di tre ragazzi

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.