Genova. Inizialmente ci si è chiesti se la decisione sia arrivata dopo una telefonata – a distanza di 16mila chilometri – con il sindaco Marco Bucci. Ma in realtà è stata del tutto autonoma. Così almeno pare. Fatto sta che Carlo Pernat ha deciso di dimettersi da “ambasciatore di Genova nel mondo” dopo le polemiche su alcune sue frasi sessiste e omofobe sollevate da Liguria Rainbow.
Pernat, 75 anni, al fianco di tanti talenti del Moto Mondiale, da Max Biaggi a Valentino Rossi, in questo momento si trova in Australia per seguire il MotoGp. La bufera mediatica si è scatenata attorno a un dialogo andato in onda durante La Zanzara, la famosa trasmissione radio di Giuseppe Cruciani dove spesso i toni travalicano quelli del politically correct.
Frasi che risalgono a quattro anni fa ma che sono tornate in auge dopo che il sindaco Marco Bucci, la scorsa settimana, ha insignito Pernat e altre personalità del titolo di “ambasciatore di Genova nel mondo”. La cerimonia è avvenuta nell’ambito delle celebrazioni della figura di Cristoforo Colombo. “E’ per non creare a Bucci dei problemi inutili che faccio un passo indietro”, ha confermato il manager sportivo.
Le frasi incriminate. Quelle che Pernat definisce “ironie” in un contesto “goliardico” sono frasi pesanti: “Le donne sono come i cani, nel senso che non capiscono”… “Con i soldi che ho speso in prostitute potevo comprarmi un’altra bella casa dove portare qualche bambina” e ancora “Un gay può andare con una moto a tre ruote, con quelle veloci no”. Frasi che non sono passate inosservate a Liguria Rainbow, collettivo di attivisti che tra le altre cose organizza il pride genovese, che ha subito chiesto a Bucci di intervenire.
Frasi decisamente fuori luogo, tanto da aver fatto alzare gli scudi non solo alle associazioni che si battono per i diritti di genere. Anche una politica di esperienza come Susy De Martini, centrodestra, altra ambasciatrice di Genova nel mondo, si è indignata affermando che se Pernat non si fosse dimesso lo avrebbe fatto lei.
In queste ultime ore molti gli interventi da parte di politici di centrosinistra. Tra gli ultimi in ordine di tempo, quello dell’europarlamentare Pd Brando Benifei e poi la richiesta di un articolo 55 di Filippo Bruzzone, lista rossoverde, che sarà comunque presentato in vista della prossima seduta del consiglio comunale.
In giornata il commento di Bucci registrato dall’Agenzia Dire a margine di un convegno: “Ha fatto tutto lui, non ho nulla da dire. Io gli avrei chiesto che cosa pensa veramente, ma non abbiamo avuto modo di sentirci”. Poi la stilettata. “Io non vado a rivangare dichiarazioni passate per fare polemica politica, ma se qualcuno lo vuole fare, c’è libertà di pensiero”, conclude il primo cittadino.