L'indagine

Festini a base di cocaina ed escort, il vicepresidente Piana chiede di essere sentito in Procura

Dal procuratore Piacente "no comment" dopo le accuse della Lega. Rosolani resta in carcere: aveva chiesto i domiciliari

alessandro piana

Genova. Nessun commento da parte del procuratore di Genova Nicola Piacente alle pesanti accuse della Lega che parlano di ‘fake news’ rispetto alla vicenda giudiziaria che ha visto implicato (non come indagato) il vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana, il cui nome compare in uno dei capi di imputazione a carico dell’architetto Alessandro Cristilli arrestato venerdì insieme all’imprenditore Cristian Rosolani per un giro di festini a base di cocaina e prostitute.

Nell’ordinanza è emerso che in un’occasione, una festa organizzata il 1 marzo 2022 nella villa di Cristilli, quest’ultimo avrebbe offerto a Piana, oltre che al notaio Piero Biglia di Saronno, le prestazioni di due escort. Ieri il vicepresidente si è difeso con fermezza in una conferenza stampa organizzata in serata dicendo di non conoscere nessuna di quelle persone, di essere andato a casa sua a Imperia quella sera e di averne le prove.

Questa mattina, tramite il suo avvocato Maurizio Barabino, Piana ha chiesto di essere sentito per ribadire la sua posizione di estraneità. La Procura ha detto che valuterà e potrebbe sul punto delegare direttamente la squadra mobile.

Circa gli elementi investigativi che hanno portato il sostituto procuratore Arianna Ciavattini a inserire il nome del vicepresidente della Regione Liguria nei capi di imputazione riferiti a Cristilli (capi d’imputazione recepiti dal gip Riccardo Ghio nell’ordinanza di custodia cautelare), al momento non vengono forniti ulteriori dettagli, ma da fonti investigative trapela che gli elementi raccolti nel corso delle indagini ma non inseriti nell’ordinanza (le intercettazioni ambientali e telefoniche e le dichiarazioni fornite nel corso di un interrogatorio che nell’ordinanza vengono solo elencate) potranno emergere compiutamente nella fase di ‘discovery’ degli atti, in primis nel momento in cui uno degli arrestati faccia ricorso al tribunale del Riesame.

Proprio oggi fra l’altro, la gip Caterina Lungaro (che ha preso in carico il fascicolo dopo il trasferimento di Ghio al tribunale di Alessandria), davanti alla quale ieri Cristilli e Rosolani si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ha respinto la richiesta di Rosolani di attenuazione della misura. Tramite il suo avvocato Giuseppe Tortorelli Rosolani aveva infatti chiesto gli arresti domiciliari, ma il gip ha respinto l’istanza, per il pericolo di reiterazione del reato. E il suo avvocato ha preannunciato il ricorso al Riesame.

Fra l’altro, come ricorda l’ordinanza, Rosolani era stato arrestato già nel settembre 2022 mentre si trovava in auto con Cristilli dopo che i poliziotti della squadra mobile avevano intercettato alcune conversazione e avevano capito che i due stavano andando a comprare una buona quantità di cocaina. Subito dopo l’acquisto, erano stati fermati dalla polizia: Rosolani era stato trovato con 50 grammi di cocaina negli slip e si era assunto tutta la responsabilità della droga. Cristilli non era neppure stato indagato ed erroneamente, aveva pensato che fosse stato lo spacciatore ad essere intercettato. Ma evidentemente non era così. Gli acquisti infatti, fatti da Cristilli anche per conto di Rosolani, continueranno nei mesi successivi.

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