Genova. E’ arrivata la sentenza definitiva di condanna per i tre principali imputati per il crollo della Torre piloti, abbattuta nel maggio 2013 dalla nave Jolly Nero della compagnia Messina durante la manovra di uscita dal porto di Genova e costata la vita a nove persone.
Due di loro andranno in carcere nelle prossime ore. La Cassazione ha respinto i ricorsi presentati dall’avvocatura di Stato, dai legali dei tre imputati e delle parti civili. La sentenza è diventata definitiva per il comandante del cargo Roberto Paoloni, il primo ufficiale Lorenzo Repetto e il direttore di macchina Franco Giammoro.
Per Paoloni, difeso dall’avvocato Romano Raimondo, confermati dunque 7 anni (ridotti rispetto ai 9 anni e 11 mesi); Repetto, difeso dall’avvocato Pasquale Tonani, 5 anni (da 8 anni e 6 mesi); Giammoro, difeso dall’avvocato Paolo Costa, 4 anni ( da 7 anni). I primi due andranno in carcere mentre il terzo potrà chiedere la messa alla prova.
Nel tragico impatto che poco dopo le 23 del 7 maggio 2013 affondò la struttura costruita a pelo d’acqua al molo Giano morirono i militari della capitaneria di portoFrancesco Cetrola, 38 anni, Marco de Candussio, 39, Daniele Fratantonio, 30, Giovanni Iacoviello, 35, Davide Morella, 33, Giuseppe Tusa, 30; del pilota Michele Robazza, 44, degli operatori radio dei rimorchiatori Sergio Basso, 50, e Maurizio Potenza, 50.
Nei mesi scorsi, la Corte d’Appello ha assolto tutti gli imputati del filone bis, quello sulla collocazione e costruzione della torre. Nei mesi scorsi il pubblico ministero Walter Cotugno ha chiuso le indagini per 15 persone per i presunti certificati irregolari sulle navi. Secondo la procura, gli ispettori del Rina e alcuni della Capitaneria di porto chiudevano un occhio sulle irregolarità riscontrate sulle navi consentendone la navigazione.