Memoria vs riqualificazione

Centro storico, parte il recupero del palazzo di vico Coccagna bombardato durante la guerra fotogallery

E' una delle ultime tracce dei bombardamenti che sconvolsero la nostra città: saranno realizzati nuovi appartamenti

Palazzo Vico Coccagna

Genova. E’ stato approvato dalla conferenza dei servizi il progetto di recupero del palazzo di vico Coccagna, parzialmente distrutto durante i pesanti bombardamenti alleati che Genova subì durante il secondo conflitto mondiale. Oltre alla ricostruzione di parte dell’edificio, è prevista una sistemazione della piazzetta antistante lo stabile, con nuovi arredi urbani e un albero.

Una storia tormentata quella di quello edificio: dopo le bombe, l’ala che comprendeva le scale di servizio è stata demolita per mettere in sicurezza la palazzina, ed evitare che fosse accessibile, decretandone ottant’anni di abbandono e degrado. L’immobile, quasi interamente proprietà di Arte, è situato vicino a via di Ravecca: “L’intervento è finalizzato ad eliminare il degrado del complesso immobiliare – si legge nelle carte del progetto – con la riqualificazione degli alloggi, la ricostruzione del sistema di collegamento verticale (scale e ascensore) e la sistemazione dell’area che un tempo ospitava l’edificio”.

L’intervento è stato inserito nell’ambito del Programma Innovativo Nazionale per la qualità dell’abitare – Modello PINQuA 100, si propone come un recupero dell’immobile che coinvolgerà anche lo spazio antistante attualmente codificato come “vuoto urbano” nell’area su cui insisteva la porzione di edificio demolito. Nella zona a margine dell’area, dove sorgeva l’edificio demolito, risulta ancora possibile leggere lo sviluppo interno di quello che era l’edificio prima delle demolizioni.

“Gli alloggi sono sovrapposti tra loro e la distribuzione interna di progetto semplifica l’originario taglio degli spazi, ricavando un bilocale con zona giorno prospicente l’ingresso e servizi collocati nella parte a sud/ovest (confinanti con il cavedio) utilizzando le colonne esistenti sia per gli impianti idraulici che per le colonne fumi – si legge nel progetto – Tale distribuzione si ripete per tutti gli alloggi con piccole differenze al piano sottotetto e al piano terra dimensionalmente ridotti rispetto agli altri piani. Come detto al piano terra è stato ritagliato uno spazio per l’inserimento del locale ad uso impianti e accesso dall’esterno, lì troverà posto la nuova centrale termica condominiale per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria”

“Lo spazio antistante, attualmente codificato come “vuoto urbano”, è pavimentato con pietra arenaria di Carniglia – prosegue il documento – attraverso piani a quote diverse si realizza un piccolo spazio pubblico. Le differenze di quota tra vico Coccagna e l’area, risolte con gradoni permettono la seduta a vari livelli; completa lo spazio la piantumazione di un albero ad alto fusto e sempre verde“.

Per procedere con i lavori, completati i vari passaggi burocratici di compatibilità architettonica di contesto, si procederà anche con gli espropri delle parti non ancora nelle disponibilità di Arte: si tratta di quattro porzioni di appartamenti appartenuti in tre casi a persone decedute senza eredi.

Il progetto, quindi, una volta realizzato metterà a rendita un nuovo edificio, cancellando un “buco urbano” che in qualche modo caratterizzava la storia del centro storico della nostra città, presidiando la memoria di un’epoca feroce che sempre più spesso tendiamo a dimenticare. Si cancellerà la traccia della guerra, ma la guerra, quella no, non si cancella.

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