L'intervento salvavita

Al San Martino concluso con successo il primo trapianto di fegato da donatore a cuore fermo

A ricevere l'organo da un paziente deceduto per arresto circolatorio, un uomo di 45 anni che da tempo era in lista d'attesa a causa della rarità del suo gruppo sanguigno

trapianto

Genova. Si è concluso con successo, all’ospedale San Martino di Genova, il primo trapianto di fegato da donatore a cuore fermo eseguito dall’equipe del centro trapianti diretta dal dottor Enzo Adorno.

A ricevere il nuovo fegato è stato un uomo di 45 anni, da tempo in attesa di un trapianto a causa della difficoltà nel trovare un donatore compatibile con il suo gruppo sanguigno, raro. Nei giorni scorsi è arrivata la chiamata, inaspettata, relativa alla possibilità di svolgere un trapianto da donatore a cuore fermo, e l’equipe si è subito organizzata per prelevare l’organo e sottoporre il paziente all’intervento, che si è concluso nel migliore dei modi.

Il trapianto da donatore a cuore fermo, o anche “a cuore non battente“, è una tecnica già sperimentata in diversi ospedali italiani, tra cui il Niguarda di Milano e il Gemelli di Roma, ma che al San Martino non era ancora stata utilizzata. In questi casi l’organo viene prelevato da un paziente deceduto per arresto cardiaco, sottoposto a 20 minuti di osservazione necessari per confermare appunto l’assenza di attività cardiaca. Superato questo intervallo, che gli addetti ai lavori definiscono come “no touch period”, il donatore viene collegato al macchinario dedicato alla circolazione extracorporea (ECMO – ExtraCorporeal Membrane Oxygenation), che garantisce la perfusione e l’ossigenazione post-mortem e sul posto degli organi. Una tecnica molto complessa, ha consentito di salvare la vita all’uomo e di fargli riabbracciare i due figli.

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