Genova. “Sono fisiologici adattamenti del mercato, non costituiscono alcun campanello d’allarme. Bisogna guardare sul lungo periodo”. Così Piero Righi, direttore generale dell’Aeroporto di Genova in scadenza di mandato, commenta il pesante taglio di rotte sull’operativo invernale operato da Ryanair, da 13 a 8 collegamenti nel giro di un anno. Una “fuga”, stigmatizzata peraltro dall’assessore regionale Augusto Sartori come “scelta sbagliata” che in realtà riguarda molti scali minori, visto che la società ha deciso di puntare soprattutto su Milano e Roma.
Finora l’aeroporto di Genova aveva evidenziato una crescita rispetto al 2022, come risulta dai dati di Assaeroporti. Nel periodo gennaio-agosto (ultimo disponibile) il Colombo ha totalizzato 863.747 passeggeri (il 10,1% in più dall’anno precedente) e 849,4 tonnellate per la parte cargo (il 21,3%) con una lieve flessione dei movimenti totali (-2,7%). I numeri sono più bassi se confrontati con quelli del 2019 (periodo pre-Covid) ma la tendenza è la stessa a livello nazionale.
Bisognerà però vedere se la tendenza positiva sarà confermata alla luce dei tagli. Tra le rotte nazionali rimangono garantiti – tutti tramite la compagnia irlandese – Bari, Cagliari, Catania, Lamezia Terme, Napoli (operata anche da Volotea) e Palermo, più i quattro voli giornalieri per Roma offerti da Ita Airways. A questi si aggiunge Brindisi, sempre con Ryanair, che però sarà sospesa dal 5 novembre per riprendere il 14 marzo. Tra i collegamenti internazionali mancano all’appello rispetto all’anno scorso Bucarest, Dublino, Parigi Charles De Gaulle (ma Volotea è passata da due a cinque voli settimanali su Orly), Manchester e Vienna.
“Siamo sempre sul mercato, anzi, era strano che lasciassero il volo per Dublino in inverno”, prosegue Righi, che poi snocciola altri dati: “Se guardiamo ai dati progressivi del 2023 osserviamo una crescita del 4% sul traffico domestico e del 15% su quello internazionale. Osserviamo ad esempio incrementi di capacità marginale su Londra Stansted e Fiumicino, anche Barcellona e Tirana stanno crescendo. Certo, ci dispiace ci siano voli in meno, ma la riduzione di Ryanair è su tutto il mercato nazionale ed è causata anche da ritardi sulle consegne delle macchine”.
Il caso è sbarcato ieri in consiglio comunale con un’interrogazione di Davide Patrone (Pd) all’assessore allo Sviluppo economico Mario Mascia: “Come è noto il Comune non è direttamente coinvolto nella governance dell’Aeroporto: lo sono l’Autorità portuale, la Camera di commercio e Aeroporti di Roma – ha ricordato l’assessore -. È chiaro che dal nostro punto di vista c’è tutto l’interesse per far sì che i voli, il traffico merci e il traffico passeggeri che gravitano intorno all’aeroporto siano intensificati. I dati vanno disaggregati tra nazionali e internazionali per capire dove si trova il punto dolente del traffico dei voli”.
Per ora, comunque, resta una lontana suggestione quella del sindaco Marco Bucci che immaginava un volo diretto Genova-New York: “Potrebbe essere una bellissima prospettiva, non vedo nessun tipo di distonia rispetto agli obiettivi che l’amministrazione sta perseguendo”, ha chiosato Mascia.