Genova. L’accademia per la divulgazione scientifica del patrimonio artistico e monumentale, una novità assoluta nel panorama italiano, potrebbe diventare realtà a Genova entro il 2025. Ci crede fermamente Giacomo Montanari, coordinatore del tavolo della cultura del Comune di Genova e dal 2017 curatore scientifico dei Rolli Days, che ha scoperto le carte proprio a margine della presentazione dell’edizione autunnale della manifestazione, sempre più centrale nell’offerta culturale e turistica della città.
“Stiamo lavorando per creare l’accademia della divulgazione scientifica del patrimonio artistico – ha spiegato Montanari -. Non sarà una cosa velocissima, ci sono dietro l’Università di Genova, il Comune e la Regione. Però certamente l’obiettivo è avere in attività per il 2025 un corso di richiamo di nazionale su come si parla alla gente di cultura. Oggi abbiamo bisogno di dare prestigio, riconoscibilità e credibilità ai professionisti che lavorano sulla qualità”.
L’idea è allo studio già da alcuni mesi. Era stato lo stesso Montanari a lanciarla pubblicamente un anno fa, quando i Frati Minori francescani avevano lasciato dopo quattro secoli il santuario di Nostra Signora del Monte sulle alture di San Fruttuoso. Lo storico dell’arte aveva proposto di insediare nel complesso una “academy per formare alla conoscenza e alla divulgazione scientifica del patrimonio artistico e monumentale, una cosa unica in Italia che fa da attrattore straordinario per i giovani”.
L’ipotesi di utilizzare il convento del Monte è tramontata, anche perché i frati al momento non avrebbero intenzione di cedere le loro proprietà. Ma il sogno dell’accademia è rimasto ben vivo e sta assumendo sempre più concretezza. “Stiamo lavorando su un patrimonio diffuso, potrebbe non esserci un’unica sede”, spiega Montanari. Ma c’è una suggestione in più: “L’obiettivo è lavorare sulle stupende ville di Sampierdarena che sarebbero uno spazio straordinario”. Un’occasione d’oro per il rilancio della delegazione.
Tecnicamente si tratterebbe di un percorso formativo da costituire in seno all’Università, ma col sostegno offerto dalle partecipazioni istituzionali: Comune, Regione, magari uno o più ministeri. Non si punta a un master (i tempi sarebbero piuttosto lunghi, tra i 12 e i 24 mesi per conferire i primi attestati) ma piuttosto a un corso professionale di alta formazione, più rapido e snello, finalizzato all’inserimento diretto in enti pubblici o privati, ma anche alla libera professione. In questo modo, secondo le stime, si potrebbero formare 30-40 giovani all’anno con una qualifica che oggi non esiste ma che in futuro potrebbe avere un ruolo strategico.
Il punto di riferimento è il “modello Genova” in campo culturale. Vale a dire proprio quei Rolli Days che il Comune ora vuole moltiplicare, portando almeno a tre le edizioni annuali, in forza dell’enorme successo in termini numerici e non solo. Anche stavolta a condurre i visitatori nelle splendide dimore saranno i giovani divulgatori scientifici, circa 90, formati ad hoc in ambito universitario per svelare i segreti dei patrimoni aperti al pubblico. Un sistema che funziona da anni: l’obiettivo adesso è istituzionalizzarlo e diffonderlo anche oltre i confini della Superba.