Trasformazione

Waterfront di Levante, i costi aumentano di 1,4 milioni. Il cantiere ora accelera sul Palasport

Modifiche dopo l'allagamento del canale, le aziende presentano il conto. Piciocchi: "Spese necessarie a prescindere da The Ocean Race"

cantiere waterfront

Genova. Aumentano i costi dei lavori del Waterfront di Levante. L’ultima variante, approvata dalla direzione Progettazione del Comune con un provvedimento firmato ad agosto, comporta un aggravio di 1,4 milioni di euro relativi al ponte principale sul nuovo canale navigabile. Un incremento di spesa determinato principalmente dalla necessità di eseguire le operazioni di varo con l’area allagata, circostanza non prevista dal progetto originario, oltre che da migliorie architettoniche chieste dallo studio di Renzo Piano e modifiche indotte dalle interferenze con gli altri cantieri. Nel frattempo la trasformazione dell’ex Fiera va avanti nei tempi previsti nonostante i disagi provocati dal nubifragio di fine agosto, con un’accelerata decisiva sull’ex Palasport.

Come chiarisce la determinazione dirigenziale, oltre alle “pesanti reciproche interferenze” tra le opere connesse al Waterfront, “si è aggiunto il termine per l’allagamento dei canali, ritenuto risultato imprescindibile e non procrastinabile, al fine di avere a disposizione lo specchio acqueo degli stessi per l’organizzazione dell’evento Ocean Race 2023“, oltre alla “necessità di rendere possibile l’attraversamento del ponte con i mezzi d’opera necessari all’allestimento dell’evento”. In questo modo “all’avvio dei lavori si sono pertanto concretizzate condizioni di operatività del cantiere in oggetto totalmente differenti rispetto alle condizioni ipotizzate nel progetto esecutivo”, in particolare “l’impossibilità di disporre delle aree interne al canale per l’assemblaggio e varo dei conci del ponte“.

La modifica della modalità di varo del ponte, collocando la gru nell’area di Cds anziché nel canale, è risultata costare oltre 810mila euro. Altri 105mila sono da imputare all’incremento dei costi per le lavorazioni determinati dalle interferenze con gli altri cantieri, quasi 60mila per la modifica della spalla sud, circa 46mila per le migliorie architettoniche richieste dallo studio di Renzo Piano. In totale, aggiungendo sicurezza e oneri vari e calcolando il ribasso d’asta, sono 1,15 milioni che sommati all’Iva e ai maggiori costi di progettazione (123mila euro) producono l’incremento di 1,4 milioni rispetto ai 2,8 milioni preventivati dal raggruppamento Icam-Ferretti.

“Quella spesa andava comunque sostenuta per allagare il canale a prescindere da The Ocean Race, obiettivo perseguito da tempo – precisa l’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco Pietro Piciocchi -. Quella modalità di cantiere, che in sostanza è consentita nel varare il ponte dall’area laterale anziché dall’alveo del canale, è l’unica che è stata ritenuta possibile per varie ragioni tecniche. Anzitutto la compresenza, inizialmente non prevista, dei lavori del ponte con quelli della colossale bonifica che hanno richiesto per molti mesi la necessità di utilizzare il canale come pista di cantiere. Inoltre si doveva realizzare nel canale una enorme platea di cemento armato per sostenere il peso della gru che poi si sarebbe dovuta distruggere, mentre quella realizzata sull’area a lato viene mantenuta e conservata come platea dei futuri parcheggi. Quindi sarebbero stati costi superiori a vuoto. In ogni caso parliamo di un incremento marginale in un cantiere che vale decine e decine di milioni e in cui gli aggiustamenti sono all’ordine del giorno”.

“Non ci sono aumenti di costi – è il laconico commento del sindaco Marco Bucci a margine della conferenza stampa di presentazione del Salone Nautico, che per la prima volta sfrutterà i nuovi canali -. Ci sono opzioni diverse che hanno costi diversi. Se cambio una facciata può avere costi inferiori o superiori, questo è assolutamente normale”.

Intanto i lavori procedono nonostante il nubifragio abbia trasformato il cantiere in una piscina, un piccolo disagio che non dovrebbe comportare grossi ritardi. Le scadenze, dunque, restano quelle previste: nel 2024 dovranno essere pronti il nuovo parco, la Casa della Vela e soprattutto il nuovo Palasport, su cui l’amministrazione punta per gli eventi legati a Genova Capitale europea dello Sport. “Il progetto, validato da Renzo Piano, è sensibilmente migliorato ed è stato omologato dal Coni. Nei prossimi mesi si lavorerà soprattutto su questo”, conferma Piciocchi. Nella nuova struttura, che potrà accogliere fino a 5mila spettatori, è prevista un’arena centrale in grado di ospitare le gare di Serie A di basket e pallavolo ma anche concerti e altri eventi grazie alla parete fonoassorbente. Più lunghi i tempi per la Fabbrica delle Idee che sorgerà a nord del padiglione Jean Nouvel con all’interno un incubatore d’imprese e 7mila metri quadrati di spazi tra cui un auditorium da 100 posti.

A cambiare volto sarà anche l’area esterna al Waterfront di Levante, quella di piazzale Kennedy, dove sono in partenza i lavori del nuovo parco. Il grande riempimento a mare sarà utilizzato come parcheggio ancora per il Salone Nautico, “dopodiché partiranno subito gli scavi“, annuncia Piciocchi. Nel frattempo sono in corso lungo corso Marconi e sul lato mare le operazioni per risolvere le interferenze coi sottoservizi. La scadenza prevista dal contratto è il 31 ottobre 2024, in tempo per allestire Euroflora nel 2025.

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