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Terremoto Pd, si dimettono Lodi e Rossetti per entrare in Azione: “Con Schlein radicalizzazione senza centro”

La fuga dal Partito Democratico coinvolge 31 iscritti, tra consiglieri, dirigenti e militanti: entrano nel partito Azione di Carlo Calenda

rossetti lodi addio pd

Genova. Un vero e proprio terremoto si sta svolgendo all’interno del Partito Democratico, che nel giro di poche ore ha perso due big storici, presenti all’interno delle dei consigli di comune e regione. Si tratta di Cristina Lodi e Pippo Rossetti, che hanno comunicato questa mattina la propria decisione di lasciare il partito per entrare in Azione.

Entrambi i due consiglieri hanno diramato una lunga nota stampa in cui spiegano la loro decisione, maturata essenzialmente a seguito dei cambiamenti considerati radicali portati dalla nuova segreteria: “Il successo alle primarie di Elly Schlein è l’esito di un percorso che via via si è sviluppato dentro e fuori il partito che da partito di Centro Sinistra si è trasformato in un partito senza il centro – scrive Rossetti – Una radicalizzazione della posizione che considero legittima, che è profonda e che non condivido. Spesso il segretario nazionale ha caratterizzato l’identità del partito (Bersani, Renzi, Zingaretti), ora il cambiamento è strutturale e si è affermato con la modifica del Manifesto di Veltroni del 2007″.

“Alla base di questa scelta c’è la mutazione del Partito Democratico rispetto ai valori che ne avevano portato alla costituzione – sottolinea invece Lodi – questa mutazione è il prodotto delle decisioni “pur legittime” della classe dirigente, a livello nazionale e a livello locale, che, secondo il mio punto di vista, hanno fatto abdicare a quelli che erano stati gli obiettivi fondativi, ovvero creare un grande partito riformista, europeista e di sinistra, capace di leggere, interpretare e guidare i mutamenti repentini della società del XXI secolo“.

Le dimissioni sono state accompagnate da una lettera inviata alla segreteria regionale e di Genova – ma non a quella nazionale –  in cui sono riportate le motivazioni della scelta, maturata con l’arrivo della nuova segretaria nazionale “Un nuovo Partito con una netta svolta a sinistra, in cui viene sostanzialmente negato il processo articolato e faticoso, anche contraddittorio, del riformismo messo in campo negli ultimi dieci anni – si legge nella lettera – L’unica regione in cui gli iscritti hanno votato come il popolo delle primarie è la Liguria. Non casualmente. Da tempo lamentiamo che il PD in cui credevano, quello plurale, a Genova e in Liguria ha scelto alleanze e ha espresso posizioni tese a ricondurre il partito a mondi sociali e politici estranei al PD. Questa impostazione è causa di allontanamento di iscritte e iscritti, elettrici ed elettori ed ha aumentato la conflittualità interna e ha fatto perdere connessioni con mondi sociali, economici e culturali che non si riconoscono in questo PD. Questa trasformazione non ci fa più sentire a casa né ci consente di percorrere una strada che non è la nostra, anzi, ci sembra di poterne rappresentare solo un intralcio e di essere sempre voce dissonante in un partito in cerca di identità“.

La missiva è stata sottoscritta da 31 iscritti al partito, tra consiglieri municipali, ex candidati, dirigenti e militanti, che quindi andranno a formare una nuovo nucleo del partito fondato da Carlo Calenda. Tra questi troviamo Michela Alessio, Manuel Aragundi, Massimiliano Marotta, Fabrizio Maranini, Paola Perfumo e Michele Versace.

I consiglieri eletti entreranno a far parte dei gruppi misti delle rispettive assemblee in cui sono stati eletti. “Io sono la Cristina di sempre – aggiunge Lodi – e come sempre mi troverete tra di voi nei territori – spesso abbandonati e dimenticati da chi governa Comune e Regione oggi – per dare voce a chi non ne ha e per pensare in grande al futuro della nostra città e della nostra Regione, del nostro Paese e della nostra amata Europa”.

“In Azione continuerò l’opposizione rigorosa e costruttiva al Centro Destra Regionale guidato dal presidente Toti – afferma Rossetti – di cui diamo un giudizio negativo, e come sempre sarò in prima fila nell’affrontare i problemi della maggioranza delle persone. Nelle prossime settimane apriremo, insieme ai tanti amici e alle tante amiche con cui abbiamo condiviso questa scelta e con chi è già impegnato in Azione, una nuova stagione di ascolto e di accoglienza degli elettori e delle elettrici e dei mondi del sociale, dell’economia e della cultura che non trovano riferimenti e rappresentanza nelle destre e nella sinistra”.

A breve giro il messaggio di benvenuto direttamente da Carlo Calenda: “Diamo il benvenuto in Azione al Consigliere Regionale della Liguria Sergio Rossetti e alla Consigliera Comunale di Genova Cristina Lodi, che insieme a circa trenta amministratori e membri degli organi territoriali del Pd hanno aderito al nostro partito – si legge nella nota – La scelta, legittima e consapevole, del Pd di spostarsi su posizioni marcatamente massimaliste, chiude la stagione della vocazione maggioritaria. Azione è il partito che si candida a rappresentare i valori repubblicani riassunti nella prima parte della Costituzione. Le porte sono aperte per liberal-democratici, popolari e riformisti; le grandi culture politiche italiane ed europee che hanno costruito l’Italia e che sono state marginalizzate dal bipopulismo. Riformatori, non centristi”.

“Il mio benvenuto al consigliere regionale Pippo Rossetti, alla consigliera comunale di Genova Cristina Lodi e a tutti gli amministratori e attivisti del Pd che si sono uniti ad Azione – scrive il segretario regionale Roberto Donno -. Il loro ingresso rappresenta un riconoscimento su quanto Azione sta facendo sul territorio per unire tutti i riformisti e creare un`alternativa vera, non centrista e neutrale, al sovranismo e populismo che tanto male ha fatto e sta facendo al nostro paese. Insieme continueremo a lavorare per crescere e dare un’alternativa seria alla Liguria”

 

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