Genova. “Abbiamo deciso di presidiare e di bloccare i lavori, anche se pacificamente, più siamo e meglio è”. Con il messaggio di una residente, intorno alle 22 di mercoledì sera, è iniziata la protesta spontanea contro l’insediamento di un centro temporaneo di accoglienza per minori stranieri non accompagnati in via Negrotto Cambiaso, tra Rivarolo e Begato, in Valpolcevera.
La protesta proseguita per strada fino a mezzanotte, e che è stata controllata per sicurezza da un blindato della polizia e dei carabinieri, ha visto la partecipazione di un gruppo di cittadini che hanno scelto, dunque, di non attendere l’assemblea pubblica in piazza organizzata per venerdì alle 17 dal municipio Valpolcevera.
Sullo stesso fronte, ma con diverse sfumature, di protesta, residenti e amministrazione locale. Il presidente Federico Romeo, esponente di centrosinistra in una città governata dalla destra, si è infuriato per le condizioni poco dignitose in cui alcuni migranti, e per di più minori, dovranno vivere per non si sa quanto tempo e in quanti: inizialmente si era parlato di 25 ma la cifra potrebbe salire.
La destinazione finale dei container gestiti da una cooperativa – adibiti a modulo abitativo – è in un’area di sosta dell’ex circolo Ricciotti, in via Negrotto Cambiaso appunto. “Senza servizi, senza canali di scolo, vicino a un edificio pericolante” ha sottolineato Romeo, deluso anche dal fatto che il Comune, dal sindaco agli assessori, non abbia ritenuto necessario a informarlo della decisione.
La gestione dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, a Genova, è nella quasi totalità gestita dal Comune e non dalla prefettura che, invece, si occupa dell’arrivo di gran parte dei migranti adulti.
La protesta dei cittadini di Begato e Rivarolo, invece, nasce dalla preoccupazione. Preoccupazione che i ragazzi che arriveranno si rendano protagonisti di furtarelli, risse o spaccio, come è successo in passato attorno ad altre strutture per minori stranieri non accompagnati. Ma anche preoccupazione che una zona di periferia, con altre criticità da affrontare quotidianamente, sia interessata dal degrado.
Con la protesta di ieri notte i residenti hanno impedito l’arrivo di un camion che trasportata uno dei container. Per questa sera i cittadini si danno nuovamente appuntamento per un presidio e la possibilità che il loro numero salga non è affatto remota.
Nei giorni scorsi il sindaco di Genova Marco Bucci ha dichiarato che “i container di Rivarolo sono in realtà degli appartamenti, come quelli dove vivono gli operai trasfertisti del cantiere del terzo valico”.
La soluzione è stata definita pesantemente inadeguata, invece, da un’associazione come Defence For Children, che si occupa di garantire i diritti dell’infanzia e in particolare quelli di chi arriva da lontano.
Da capire se in giornata ci sarà un sopralluogo dell’amministrazione comunale a Rivarolo, per valutare la situazione e l’organizzazione del campo.
Intanto proseguono le attività di accoglienza nella tendopoli voluta dalla prefettura e allestita dalla Croce Bianca Genovese a Voltri, negli ex cantieri Costaguta. Nel tardo pomeriggio di ieri sono stati 17 i migranti trasferiti per essere ricollocati in altre strutture sul territorio cittadino.
E’ previsto per oggi l’arrivo a Voltri di 12 migranti provenienti da Trapani. Nelle aree degli ex cantieri navali Costaguta possono essere ospitate attualmente un massimo di 60 persone, tutti uomini, suddivisi in 10 tende. Ieri un residente si è presentato al campo offrendo focaccia per tutti gli ospiti.
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