Genova. Un suono prolungato, molto particolare e diverso da tutti gli altri segnali acustici, accompagnato da uno speciale messaggio (non un semplice Sms) che apparirà sullo schermo al di sopra di tutte le altre applicazioni e notifiche. E sarà impossibile silenziarlo finché non si premerà ok. È quello che succederà a tutti i telefoni cellulari accesi in Liguria il 27 settembre intorno alle 12.00: si tratta del test regionale di IT-alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale messo a punto dalla protezione civile che scatterà in caso di gravi emergenze e catastrofi imminenti o in corso.
Oggi, alla Sala della Borsa, la presentazione del sistema da parte del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e dell’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone. “Non si tratta di un messaggio di allerta meteo, ma di un avviso in corso di evento, un grande salto di qualità – spiega Giampedrone -. Questo nuovo sistema potrà essere molto utile in caso di eventi pericolosi come maremoti, alluvioni o piogge intense, essendo strutturato per avvisare i cellulari presenti in una certa area geografica, in tempo reale, indicando alcuni comportamenti da adottare a seconda della gravità dell’evento”.
Lo scenario di applicazione più facile da immaginare per la Liguria è quello legato alle precipitazioni intense: alluvioni, esondazioni, frane. Ma il sistema potrà essere attivato anche in caso di maremoto in seguito a un forte sisma, dopo il collasso di una grande diga, per l’attività vulcanica di Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli, ma anche per incidenti nucleari o emergenze radiologiche e incidenti rilevanti in stabilimenti industriali. Il sistema comunque non sostituirà le modalità di informazione e comunicazione già in uso a livello regionale e locale, ma andrà a integrarle.
La Liguria è una delle regioni a testare IT-alert prima di partire definitivamente in tutta Italia. “Mi auguro che nei primi mesi del 2024 questo sistema possa entrare nel nostro sistema di protezione civile“, risponde Giampedrone. Nei test precedenti l’85% dei telefoni presenti sul territorio è stato raggiunto dal messaggio.
Ma chi deciderà se e quando far partire il messaggio e in base a quali eventi? “Stiamo ancora valutando – prosegue l’assessore -. L’utilizzo deve essere ancora codificato nella grande macchina della protezione civile. Oggi ci interessa che il test vada a prendere tutte le celle che sono in una zona. Dopodiché l’interlocuzione che stiamo facendo col dipartimento è per capire come utilizzarlo. Non abbiamo ancora chiaro se sarà una sala operativa del dipartimento nazionale o se sarà demandato alle Regioni. Sicuramente non andrà direttamente ai Comuni perché serve una visione un po’ più di larga scala in corso di evento con una sala operativa h24″.
COME FUNZIONA
Ogni dispositivo mobile connesso alle reti degli operatori di telefonia può ricevere un messaggio IT-alert, anche i cellulari più vecchi. Non serve avere copertura internet, basta il normale segnale telefonico. Non è necessario iscriversi né scaricare nessuna applicazione, e il servizio è anonimo e gratuito per gli utenti. Attraverso la tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, delimitando un’area il più possibile corrispondente a quella interessata dall’emergenza.
Ci sono ovviamente dei limiti tecnologici: un messaggio indirizzato a un’area può raggiungere anche utenti che si trovano al di fuori dell’area stessa (ad esempio: domani il test sarà eseguito in Piemonte e i cittadini liguri che abiteranno al confine saranno raggiunti) e in aree totalmente senza copertura il messaggio non verrà recapitato. La capacità di ricevere i messaggi dipenderà anche dal dispositivo e dalla versione del sistema operativo installata sul cellulare: i test serviranno a verificare tutte le eventuali criticità per ottimizzare il sistema. Il messaggio non arriverà in nessun caso se il cellulare è spento.
Chi riceve il messaggio di test non ha nulla da temere, e non dovrà fare nulla tranne leggere il messaggio. L’invito per tutti, che abbiano ricevuto correttamente il messaggio o meno, è ad andare sul sito it-alert.it e rispondere al questionario: le risposte degli utenti consentiranno infatti di migliorare lo strumento.
E la privacy? Nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene in alcun modo raccolto, archiviato o consultato né dal dipartimento della Protezione civile né dall’operatore telefonico di riferimento. Il sistema, infatti, è unidirezionale: dal dispositivo personale non viene inviata nessuna informazione.
I messaggi IT-alert viaggiano attraverso il sistema di cell-broadcast, una tecnologia che consente agli operatori telefonici di inviare messaggi a chiunque si trovi in prossimità dell’area interessata coperta da specifiche celle di trasmissione della rete cellulare di uno specifico territorio. Questo sistema permette di inviare la notifica anche in caso di saturazione della rete, ad esempio in situazioni di sovraccarico in cui molti utenti effettuano chiamate.