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IT-alert, alle 12.01 gli smartphone in Liguria hanno suonato per il test programmato

Il test si è svolto come da programma un minuto dopo il previsto, qualche smartphone non ha ricevuto il messaggio. Giampedrone: "È andato a buon fine"

Genova. Alle 12.01 gli smartphone presenti in Liguria hanno suonato per la prova di IT-alert, il nuovo sistema di allertamento gestito dalla Protezione civile in caso di emergenze o catastrofi. C’è da dire che non tutti i telefoni hanno suonato, per esempio nella redazione di Genova24 uno smartphone meno aggiornato degli altri e acquistato nel 2017 non ha ricevuto il messaggio.

Chi ha ricevuto il messaggio ha visto un testo in due lingue: italiano e inglese in cui è stato spiegato l’obiettivo del test (“Questo è un messaggio di test del sistema di allarme pubblico italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.italert e compila il questionario“). Il questionario (non obbligatorio) servirà per affinare il servizio. Per esempio viene chiesto se il messaggio è stato ricevuto o meno e, in caso negativo, di descrivere tipo di telefono e operatore.

Quando sarà operativo, IT-Alert integrerà le modalità di informazione e comunicazione già previste dalla Protezione civile per informare la popolazione, in modo da favorire l’adozione delle misure di autoprotezione in rapporto alla specifica tipologia di rischio e al contesto di riferimento. Il sistema sarà operativo dal 2024 e consente di diramare in modo rapido le prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo alle persone che si trovano nella zona interessata dall’emergenza o dall’evento calamitoso.

Questi gli eventi per cui verrà utilizzato: maremoto generato da un sisma; collasso di una grande diga; attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli; incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica; incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso); precipitazioni intense.

“Il test del sistema di allarme pubblico It-Alert il Liguria è andato a buon fine – commenta l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone – confermandosi uno strumento in più per la Protezione Civile. La capillarità del segnale è stata verificata dalla prova odierna e, anche se dovremo attendere qualche ora per avere i dati complessivi, possiamo già dire che non sono state riscontrate criticità: un risultato raggiunto anche grazie al lavoro puntuale che ha preceduto la giornata di oggi. È inoltre in corso un dialogo con il Dipartimento nazionale di Protezione Civile sulla possibilità di declinare una parte del sistema IT-alert all’utilizzo territoriale, come ulteriore supporto alle allerte meteo, che già conosciamo e applichiamo su scala regionale. IT-alert si attiverà in caso di piogge intense, alluvioni, maremoti a seguito di eventi sismici, incidenti industriali ed emergenze nucleari: queste sono le codifiche su cui il Dipartimento regionale ha lavorato insieme a quello nazionale, ma la declinazione territoriale, qualora verrà messa in campo, potrà riguardare situazioni ancora più puntuali. IT-alert è frutto di un percorso avviato tre anni fa che ha ricevuto il via libera, tra gli altri, dai garanti della privacy e il cui unico scopo è salvare delle vite: nessun dato dei cellulari che ricevono il messaggio viene in alcun modo raccolto, archiviato o consultato”.

Il sistema IT-alert non sostituirà le modalità di informazione e comunicazione già in uso a livello regionale e locale, ma andrà a integrarle.
“Con la Liguria si va verso la chiusura del ciclo di sperimentazioni regionali del nuovo sistema – spiega Cosimo Versace, Direttore IT della Fondazione Cima e project manager di IT-alert – Si è trattato di una fase molto importante perché effettuare test su larga scala è molto diverso rispetto a quanto si è potuto fare nel nostro laboratorio di Savona, dove si lavora per forza di cose un numero molto limitato di celle. Grazie a queste prove si verifica l’effettiva funzionalità del sistema e, infatti, diverse criticità emerse con i primi test dello scorso giugno sono già state risolte. Ci muoviamo a grandi passi verso la piena operatività di IT-alert, prevista per il mese di febbraio del 2024″.

Ogni dispositivo mobile connesso alle reti degli operatori di telefonia può ricevere un messaggio IT-alert: non è necessario iscriversi né scaricare nessuna applicazione, e il servizio è anonimo e gratuito per gli utenti. Attraverso la tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, delimitando un’area il più possibile corrispondente a quella interessata dall’emergenza.

In futuro, quando IT-alert sarà in funzione, potrà accadere che un messaggio indirizzato a un’area possa raggiungere anche utenti che si trovano al di fuori dell’area stessa oppure in aree senza copertura può capitare che il messaggio non venga recapitato. La capacità di ricevere i messaggi dipenderà anche dal dispositivo e dalla versione del sistema operativo installata sul cellulare: i test servono proprio a verificare tutte le eventuali criticità per ottimizzare il sistema.

Nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene in alcun modo raccolto, archiviato o consultato né dal Dipartimento della Protezione Civile né dall’operatore telefonico di riferimento. I messaggi IT-alert viaggiano infatti attraverso il sistema di cell-broadcast, una tecnologia che consente agli operatori telefonici di inviare messaggi a chiunque si trovi in prossimità dell’area interessata coperta da specifiche celle di trasmissione della rete cellulare di uno specifico territorio. Il sistema è unidirezionale, dall’operatore telefonico al dispositivo.

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