Genova. “Abbiamo aperto il campo domenica scorsa, i ragazzi della prima ora sono già stati trasferiti, ad oggi abbiamo 75 presenze che a breve diminuiranno per altri trasferimenti; l’ultimo arrivo di 16 ospiti risale a venerdì ma con 9 trasferiti. Ad oggi le brandine a disposizione sono queste, anche all’interno del capannone piove e spostiamo i tavoli della mensa secondo le esigenze; le tende sono perfettamente impermeabilizzate quindi non abbiamo criticità. Nel campo operano diverse figure e cerchiamo di garantire almeno tre persone in contemporanea per la gestione di tutti gli aspetti. I ragazzi sono molto collaborativi nella pulizia, nel riordino e nella distribuzione dei pasti; cerchiamo anche di tenerli impegnati durante la giornata con attività di aiuto organizzativo”.
A dirlo Walter Carrubba, il presidente della Croce Bianca Genovese mentre accompagna il viaggio all’interno del campo affidato alla loro esperienza. Allestito dalla protezione civile, è il primo ricovero di emergenza per chi arriva a Genova dopo lo smistamento successivo all’arrivo nel nostro paese. “La risposta di Voltri e dei cittadini genovesi tutti è stata veramente straordinaria, sia in termini di partecipazione sia a livello di donazioni: dalle coperte al vestiario, tutto in buono stato. Abbiamo distribuito focaccia senza strutto per motivi religiosi, ma nonostante la mancanza dello strutto è stata molto gradita. Il medico che ha visitato i ragazzi non ha rilevato particolari situazioni se non piccole ferite pregresse prontamente risolte. Chiedono prevalentemente i documenti, non sapevano che questa attesa può oscillare tra i 5 e i 6 mesi, cercheremo di impegnare questo tempo insegnando loro la lingua italiana in modo da consentirgli di spostarsi e lavorare una volta ottenuti i documenti”.
“Vengo dalla Costa d’Avorio, sono arrivato nel 2016 e mi fa piacere aiutare i ragazzi appena giunti in Italia; li aiuto spiegando ad esempio come funziona l’asilo politico – racconta Yaya Moussa, Mediatore culturale Croce Bianca Genovese – Vengo qui ogni mattina per occuparmi dei ragazzi e aiutarli con colazione, pranzo e cena. Volevo ringraziare i residenti di Voltri che ogni giorno portano vestiti, caffè, biscotti: grazie di cuore a tutti i genovesi che pensano ai ragazzi”
“Il 30 settembre organizzeremo grandi raccolte in tutti i supermercati della città con i lavoratori delle grandi aziende genovesi per poter organizzare distribuzioni anche nei campi di accoglienza sparsi per il territorio cittadino – aggiunge Luca Bonfiglio di GenovaSolidale – Questa situazione ovviamente non ci piace, utilizzare le tende o i moduli da lavoro quando a genova vi sono duemila appartamenti di Arte che potrebbero essere sistemati e affidati, oltre ovviamente alle graduatorie, è assurdo. Abbiamo attivato corsi di italiano nei quartieri con volontari per poter insegnare a questi ragazzi il primo passo, ovvero la lingua del posto in cui si vive”.