Genova. Utilizzare una parte del capannone ex Ortec, nell’area portuale a ponente del Waterfront, per ricavare almeno 450 auto posti auto da assegnare ai residenti. È l’ipotesi sul tavolo di Palazzo Tursi per risolvere la grave carenza di parcheggi nella zona della Foce, ma anche in una parte del centro storico pressoché priva di aree di sfogo per la sosta.
Ad accennare all’esistenza di un “parcheggio multipiano che risulta sottoutilizzato” è stato martedì l’assessore alla Mobilità Matteo Campora in consiglio comunale rispondendo a un’interrogazione del consigliere Alberto Pandolfo sui problemi di viabilità e di posteggi nel quartiere. L’edificio in questione sorge sotto il muraglione di corso Aurelio Saffi, all’altezza della rotonda di Carignano, appena oltre il varco portuale di via dei Pescatori che consente l’accesso all’area delle riparazioni navali. E la copertura, come si può facilmente osservare dalla circonvallazione a mare, è già destinata alla sosta delle autovetture. Tutto sta a capire se e come i privati cittadini potranno usufruire di quegli spazi.
Un passo indietro. Ad oggi il piazzale sulla copertura del capannone, di proprietà dell’Autorità portuale, è in concessione ad Ente Bacini, che ha affittato tutti i 407 posti auto ad aziende del comparto industriale e nautico del porto. Gli stalli vengono perciò utilizzati quotidianamente da dipendenti e fornitori, cosa che accadeva anche in passato, sebbene in regime di gratuità. L’accordo, firmato nel 2021 e valido fino al 2025, prevede che l’area sia disponibile per le esigenze del Salone Nautico per due settimane all’anno: così è stato due anni fa (con tanto di conferenza stampa organizzata in loco per annunciare la novità), così è stato l’anno scorso e ugualmente per l’edizione appena terminata.
A suggerire l’idea di sfruttare quell’immobile come autosilos per i residenti è stato Otello Parodi, storico presidente di circoscrizione e oggi advisor del sindaco Bucci per il centro storico, che in passato aveva proposto anche di installare navi o chiatte galleggianti per risolvere l’annoso problema della sosta.
Per il parcheggio superiore “a cielo aperto” ci sono poche speranze: un eventuale compromesso potrebbe essere concedere di posteggiare agli abitanti nelle sole ore notturne, ma andrebbero rivisti tutti i contratti in essere e sarebbe piuttosto complicato. Diverso il discorso per il piano inferiore, al momento inutilizzato e nella piena disponibilità dell’Autorità portuale. Servirebbero lavori di ristrutturazione ancora da quantificare, ma le prime stime parlano appunto di 450 posti auto che potrebbero rientrare nella gestione del Comune ed essere assegnati a chi risiede nelle aree più carenti di spazi di sosta.
Sono almeno due, tuttavia, i nodi da sciogliere. Il primo riguarda l’accessibilità: per raggiungere il capannone bisogna entrare a tutti gli effetti in area portuale e per farlo è necessaria un’autorizzazione che deve tener conto di particolari esigenze di sicurezza. Superato questo scoglio, la location rimarrebbe comunque piuttosto lontana e scomoda per i residenti della Foce.
D’altro canto la presidente del Municipio Anna Palmieri vede il bicchiere mezzo pieno: “Più parcheggi creiamo e meglio è. Certo, non sarebbe vicino, ma non possiamo certo buttare giù i palazzi di piazza Rossetti. E poi immaginiamo che possa essere usato anche da persone che vengono da fuori e magari vogliono farsi una passeggiata nel quartiere”. Per l’accesso pedonale è allo studio la possibilità di riaprire una vecchia scala di accesso al porto sopra la sede dello Yachting Club. La distanza sarebbe comunque notevole: circa 20 minuti a piedi immaginando una meta dalle parti di corso Marconi. Più comodi, da questo punto di vista, sarebbero i residenti di Sarzano e dintorni.
E poi c’è la partita del Waterfront di Levante, ancora tutta da giocare. Sotto il grande parco affacciato sul canale ci saranno due piani di parcheggi per un totale di circa 900 posti auto. E almeno una parte di questi potrebbe essere assegnata ai residenti, con formule ancora da definire. Un’altra discussione aperta è sui 230 stalli, sempre sotterranei, da ricavare sotto il parco di piazzale Kennedy. “La settimana prossima ne parleremo con gli assessori Piciocchi e Campora“, spiega la presidente Palmieri annunciando che l’11 ottobre alle 14.30 si terrà una seduta del consiglio municipale dedicata proprio al futuro assetto della viabilità alla Foce.
Un’emergenza diventata bruciante dopo la chiusura definitiva del piazzale a mare, prima per il Salone Nautico e poi per il cantiere dell’area verde che farà da cerniera tra il Waterfront e corso Italia. Ieri Campora ha parlato di 50 nuovi stalli in corso Aurelio Saffi, ma si tratta di soluzioni tampone, visto che ad oggi il saldo per il quartiere rimane fortemente negativo.