Genova. Cassa integrazione in aumento nello stabilimento ex Ilva di Cornigliano. Il dato, emerso nel contro di una riunione tra la direzione di Acciaierie d’Italia e l’rsu preoccupa i sinsacati.
In base ai numeri forniti a luglio sono stati 850 gli addetti sottoposti alla cassa integrazione su 969. Il dato medio è stato 651 persone presenti giornalmente in stabilimento, 125 in ferie, 142 in cassa, 2,38% straordinario. 5,5% assenteismo (mutua, infortuni, Avis, permessi parentali, 104).
Ad agosto gli addetti coinvolti alla cassa integrazione sono stati 859 su 964 con un dato medio di 557 presenti giornalmente, 214 in ferie, 150 in cassa, una percentuale di straordinario pari al 2,6% e un assenteismo del 3.7%.
“Contestiamo il fatto che, l’aumento della cassa integrazione avvenga nonostante la necessità di interventi manutentivi, come pure per le linee delle zincature che si fermano per mancanza di zinco. E similmente per il ciclo latta” dice una nota dei sindacati che registrano in tutti gli stabilimenti, a partire da quello di Taranto, una “paralisi della produzione anche rispetto agli obiettivi dei 4 milioni di tonnellate che l’azienda si era data ad inizio anno”.
Anche sul sito di Genova – spiega l’rsu – “la produzione di zincato e di Latta è in contrazione rispetto all’anno prima“. “Una situazione non più sopportabile per i lavoratori” prosegue Rsu che ricorda come “la cassa integrazione utilizzata per riorganizzazione aziendale non va nella direzione annunciata nel processo condiviso al ministero del lavoro nel marzo scorso”.
Nel corso della riunione l’rsu ha anche segnalato alla direzione “tutte le situazioni di mancanza di pezzi di ricambio e disservizi, fino alla mancanza della manutenzione sulle linee di produzione”. L’invito è alle segreterie sindacati nazionali affinché convochino “urgentemente un coordinamento delle rappresentanze sindacali unitarie di tutti i Siti di Acciaierie d’Italia” e ai lavora a segnalare nel frattempo ogni disservizio.