Genova. Sono riprese questa mattina le ricerche del secondo uomo disperso in mare nella notte tra venerdì e sabato a Pieve Ligure. Ieri il ritrovamento del corpo del compagno, il cui cadavere è stato rivenuto a largo di Punta Vagno, alla Foce.
Impegnati nelle ricerche in mare, con natanti ed elicottero, vigili del fuoco e guardia costiera, che sono tornati a battere tutta la costa genovese visto che, con le condizioni meteomarine dei giorni scorsi, le forti correnti delle scorse ore potrebbero aver giocato un ruolo determinante nella dispersioni dei corpi.
Una corsa disperata contro il tempo, quindi, con pochissime speranze di lieto fine: secondo le prime ricostruzioni i due uomini, quarantenni, venerdì sera avrebbero deciso di tentare un tuffo in mare presso lo scalo di Pieve Ligure, nonostante le condizioni proibitive del mare. La zona, come è noto, è contornata di scogliere e gli accessi al mare sono ridotti, soprattutto in caso di mare mosso. E’ probabile che i due quindi siano rimasti bloccati in mare, in balia delle onde, con gli scogli a pochi metri.
Oggi, le condizioni del mare sono in miglioramento e i sommozzatori dei vigili del fuoco potrebbero iniziare la ricerca proprio sul litorale: tra le ipotesi, infatti, c’è quella che il corpo del secondo uomo possa essere rimasto incagliato tra gli scogli, dopo esservi stato sbattuto dalle onde
Nel frattempo le forze dell’ordine sono risalite all’identità dei due operai: si tratta di Radoslav Zielinski, polacco, 42 anni, il cui cadavere è già stato ritrovato e Jurii Katerynhyk, ucraino di 47. L’allarme per la scomparsa dei due uomini sono scattate ieri sera quando un altro amico si è reso conto che, dopo un bagno in mare dagli scogli di Pieve, non erano tornati a riva.