Irresponsabile

Cogoleto, giovane capriolo ucciso da un cane lasciato libero

L’animale frequentava abitualmente un terreno nei pressi di un convento, ed era stato “adottato” dalle suore. È stato morso al collo

capriolo ucciso cane

Genova. Un giovane capriolo è morto, venerdì pomeriggio, dopo essere stato aggredito da un cane lasciato libero in un terreno sulle alture di Cogoleto di proprietà di un convento.

A comunicare la notizia sono stati gli operatori del Cras Enpa di Camporone, addolorati e amareggiati dopo avere provato in ogni modo a salvare il capriolo. Le ferite procurate dal cane, però, erano troppo gravi: un morso ha reciso la trachea, e l’animale è morto sotto i loro occhi.

Vorremmo dare sempre buone notizie, ma quando capitano episodi come questo restano solo tanta rabbia e amarezza. Purtroppo, per questo giovanissimo capriolo non c’é stato nulla da fare – hanno spiegato dall’Enpa – Frequentava abitualmente il terreno semiboscoso nei pressi di un convento di Cogoleto, ed era ormai ‘conosciuto’ dalle suore della struttura che lo avvistavano di tanto in tanto. Un grosso cane, lasciato colpevolmente libero di scorrazzare nella proprietà del convento, lo ha inseguito e aggredito per sfogare semplicemente il suo istinto”.

La morte del capriolo ha spinto gli operatori del Cras a prendere una netta posizione, e a invitare i proprietari di cani ad agire responsabilmente soprattutto nelle zone in cui la presenza di animali selvatici è conclamata: “Non è giusto che a pagarne le conseguenze sia un selvatico, che non muore per rientrare in un discorso ecologico di dinamica preda/predatore (come avviene per i lupi, che predano per sostentarsi) ma solo a causa di un animale domestico lasciato libero da un proprietario negligente – sottolineano – Queste scene, che si ripetono regolarmente nel nostro e in altri Cras, lasciano ogni volta tristezza e rabbia. Amare gli animali significa amarli tutti, non solo il proprio cane, e gestire il proprio cane responsabilmente è un gesto di civiltà e rispetto nei confronti degli animali selvatici e anche degli altri cani”.

“Le cose ormai funzionano così – concludono dall’Enpa – e sembra che non ci sia verso di cambiare la mentalità menefreghista delle persone. Non possiamo che auspicare sanzioni per chi lascia il proprio cane libero di danneggiare altri animali, sanzioni che però in questo paese sono cosa rara”.

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