Genova. “Io penso che Calenda continui a essere mio amico, poi come nei fidanzamenti succede che qualcuno possa rompere”, il sindaco di Genova Marco Bucci prova a gettare acqua sul fuoco, a margine di un convegno con il ministro Zangrillo a palazzo della Borsa e a pochi minuti dall’inizio della conferenza stampa del leader di Azione, poco distante, sul caso dei transfughi nel Pd nel partito centrista.
“Abbiamo lavorato bene fino ad adesso e ora non vedo perché dobbiamo smettere, nel partito si metteranno d’accordo come spesso si fa – dice Bucci, anticipando il possibile passo indietro sul sostegno alla sua amministrazione mostrato in campagna elettorale da Calenda e i calendiani – io non ho problemi, dal 2017 abbiamo una visione di città e la stiamo portando avanti nell’interesse dei cittadini, chi ci vuol stare è benvenuto”.
Il punto è, come noto, che in consiglio comunale oggi siedono in maggioranza – nella lista civica Genova Domani – figure vicine ad Azione. Lorenzo Pasi, in realtà, si è sospeso momentaneamente dal partito centrista. Partito nel quale sono confluiti 31 “delusi” dal Pd a trazione Schlein, tra cui Pippo Rossetti e Cristina Lodi, che in consiglio comunale andrà nel gruppo Misto, all’opposizione.
“Con Azione e Calenda ho sempre avuto ottimi rapporti, non vedo problemi in futuro, non ne vedo il motivo, magari chi li vede sono i signori del no, quelli che perdono i pezzi per strada”, conclude Bucci.