Genova. La Casa del Soldato di Sturla torna a far parlare si sé, e purtroppo ancora una volta per quanto riguarda il suo stato di ‘salute’ e le incertezze sul suo futuro. A riportare sotto i riflettori il ‘dossier’ sull’edificio razionalista è ancora una volta Serena Finocchio, consigliera del Municipio IX Levante, che in una lettera aperta indirizzata a Demanio, Comune di Genova e Soprintendenza, lancia l’allarme per una situazione definita “preoccupante”.
“Lo stato della struttura è ben noto e documentato da relazioni, perizie e stati di consistenza già redatti dagli uffici comunali – scrive la consigliera – i locali interni sono interessati da infiltrazioni d’acqua conseguenti a forti piogge e a mancata tenuta degli infissi, ove presenti, oggi completamente spalancati – fa notare Finocchio – sono anche evidenti fenomeni di dilavamento dovuti a malfunzionamento dei pluviali, forse anche per le mancate pulizie da materiale vegetale che li blocca e oggi in parte completamente assenti; il giardino è incolto e abbandonato al degrado”.
“La ex Casa Littoria “Nicola Bonservizi”, meglio nota come la ‘Casa del soldato” di Genova Sturla è un bene tutelato con decreto DDR 092/14 – ricorda la consigliera – ma nonostante questa tutela sono sempre più evidenti i segni del degrado, dell’abbandono e dell’incuria perdurante da parte degli enti che singolarmente, o in solido, dovrebbero preoccuparsi, nell’attesa di soluzioni e prospettive definite, di assolvere gli obblighi di conservazione e tutela del bene, obblighi sanciti per legge, lasciandola ben in evidenza sotto gli occhi di tutta la cittadinanza, nella mancanza di qualsivoglia cura manutentiva anche minima e ordinaria“.

La lettera è corredata da un corposo dossier fotografico, a firma Giorgio Scarfi, che documenta la situazione attuale: “Per questo, in rappresentanza di istanze di associazioni, comitati, soggetti politici e della società civile presento le seguenti istanze prioritarie e urgenti per la tutela e l’avvio di un uso, seppur parziale del bene al quartiere – chiede Serena Finocchio – in particolare è urgente un intervento di chiusura delle finestre per evitare che la pioggia rovini definitivamente la struttura. Va salvato il salvabile“. Prima che sia troppo tardi.
Ma non solo: “Servono interventi di pulizia del giardino programmati, magari andando ad integrarlo con il vicino giardino pubblico e ripristino del percorso pedonale tra questo e la piazza Sturla – chiede – mentre il porticato che da su piazza Sturla potrebbe essere intanto aperto per ospitare iniziative di quartiere. Un uso che richiederebbe solo di pitturare la cancellata di accesso, lo spazio sottoportico, ripristinare l’illuminazione esterna”. In attesa della ri-messa in moto di un percorso condiviso con il territorio per trovare una nuova vita per un edificio unico al mondo.
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