Genova. Sale la preoccupazione per i disagi che interesseranno i treni sul nodo genovese a partire da ottobre con la nuova fase dei lavori di potenziamento nelle tratte Voltri-Sampierdarena e Principe-Brignole. Ieri Genova24 ha anticipato i contenuti del programma annunciato da Rfi e Trenitalia al tavolo con la Regione e i pendolari liguri, oggi si registrano gli allarmi dei partiti d’opposizione.
Il nodo di Genova è “fondamentale per un maggior efficientamento del trasporto in città e nella regione – riconosce Linea Condivisa -. Peccato che questa opera, partita ormai anni fa, doveva essere già conclusa. Nell’ultimo tavolo di confronto però Rfi ha tramesso a tutti i soggetti presenti che ci sono ulteriori ritardi rispetto alla data di conclusione dei lavori. Se a questo si aggiunge che riprenderanno in maniera consistente i cantieri presso le autostrade liguri c’è da chiedersi che male hanno fatto i residenti di questa regione per meritarsi un trattamento del genere. In Liguria sarà quasi impossibile viaggiare. Sia chiaro: non è che i lavori non debbano andare avanti ma, drammaticamente, vanno a rilento. Ogni data viene sempre superata da problematiche di aziende in appalto o di rapporti con Rfi stessa”.
“La cosa che ci sconcerta – accusa il capogruppo Gianni Pastorino – è la mancanza di autorevolezza della giunta Toti. Se questi lavori sono necessari è altrettanto evidente che non possono durare all’infinito. È necessario che la giunta dica a Rfi e ad Autostrade che la situazione è insostenibile perché la gente deve andare a lavorare, a studiare, deve spostarsi per curarsi con i mezzi pubblici. Mi sarei aspettato una presa di posizione chiara e netta da parte della giunta, soprattutto da parte dell’assessore ai Trasporti della regione. Invece sembra che gli assessori che si occupano di mobilità e trasporti siano dei semplici notai che annotano e comunicano quello che gli dicono le aziende: se ci siano ulteriori ritardi o difficoltà operative. Insomma una situazione insostenibile. Rfi e Autostrade sono le principali responsabili ma emerge anche un deficit di autorevolezza da parte dell’istituzione regionale”.
“Mi domando se Toti e Bucci si rendano conto di un fatto che dovrebbe essere evidente a tutti: che i lavori che nei prossimi giorni interesseranno la rete ferroviaria ligure e la stazione di Genova Brignole rischiano di far saltare non solo i servizi di trasporto pubblico locale, ma anche di andare a incidere sulle altre linee di collegamento, a partire dalla rete autostradale, dove ci sono una serie di cantieri e di criticità che si sommano ad altre – denuncia Luca Garibaldi, capogruppo del Pd in Regione -. Ho quindi scritto a Toti, a Bucci e ai due assessori regionali al trasporto e alle infrastrutture perché finalmente si istituisca un tavolo permanente di regia sui cantieri. Ogni volta che c’è un cantiere più impegnativo che impatta sul resto, la mobilità va in tilt, e poi Comune e Regione allargano le braccia, come se non si potesse fare nulla. Non so quanto ancora dovrà succedere perché le istituzioni capiscano che i lavori sulla ferrovia impattano sul traffico locale, che è già congestionato, bloccando pendolari, cittadini e merci e che serve una regia complessiva”.
“Già nei giorni del Salone nautico – osserva ancora Garibaldi – abbiamo visto come il traffico sia andato in tilt. Non si può accettare ulteriormente una visione così sciatta e a compartimenti stagni nella gestione della mobilità e delle infrastrutture, accompagnata da un totale disinteresse dell’impatto su cittadini e utenti. Da anni rivendichiamo la necessità di coordinare e calendarizzare tutti gli interventi, soprattutto quelli dell’area metropolitana genovese: invece si agisce sempre solo in emergenza. L’ennesimo fallimento nella gestione delle infrastrutture nella nostra regione, con la passività del sindaco Bucci e del presidente Toti. Siamo al fianco di pendolari e associazioni e insieme a loro monitoreremo quali saranno gli impatti, perché venga garantito il diritto alla mobilità, che è sempre vanificato dalle scelte e dalla passività della giunta, come sempre forte coi deboli e debole coi forti, che non riesce a imporre ai soggetti attuatori regole, tempi e modi, come invece dovrebbe essere giusto e naturale che sia da parte di un ente pubblico”.