Genova. Finita l’estate, o per lo meno la stagione turistica, tornano i disagi per le nostre autostrade. E se nei giorni scorsi è stato annunciato un ridimensionamenti dei cantieri anche per settembre e per gli eventi legati al Salone Nautico do Genova, sulla A26 è tornato l’incubo dei cantieri, con scambi di carreggiate, riduzioni di corsie e chiusure notturne.
Da lunedì 11 settembre, infatti, sulla Voltri – Gravellona Toce è attivo uno scambio di carreggiata nel tratto compreso tra Masone e l’allacciamento con la A10 in direzione di Genova tra i chilometri 3.2 e 1.5. Il dispositivo è stato reso necessario per permettere i lavori di manutenzione nella galleria Manfreida, e sarà permanente fino al 22 settembre.
E i disagi si sono presentati puntuali, con code di diversi chilometri per chi viaggia verso Genova che si alternano senza soluzione di continuità nell’arco di tutta la giornata, con difficoltà al traffico soprattutto nelle ore di punta.
Con il ritorno dei cantieri, torna anche la rabbia e la protesta dei residenti della Valle Stura, che ancora una volta si trovano a dover fare i conti con enormi disagi per gli spostamenti di lavoro e, già nei prossimi giorni, di studio. Nei gruppi social sono in molti a ironizzare amaramente su una situazione che oramai va avanti dal 2019. “Turisti ci mancate”, si legge sul Gruppo viabilità Valle Stura e Orba, il gruppo nato per provare a difendere i diritti dei residenti della zona. “Tornati in coda, a pedaggio pieno”, ricorda un altro utente.
A questo si aggiunge la preoccupazione per il nuovo accordo raggiunto da Città Metropolitana e Amt lo scorso agosto, accordo che prevede che le linee metropolitane di Amt passino sul tracciato autostradale invece che sulla Statale del Turchino. Si tratta delle linee 701 e 702 e il servizio della linea 803, che hanno iniziato l’orario invernale proprio lo scorso lunedì e che passano dalla A26 per raggiungere Genova. Se ci riescono.