Genova. È prevista entro il mese di settembre la partenza dei lavori sulla rimessa Amt delle Gavette, uno dei punti focali del progetto dei quattro assi di forza con cui l’azienda farà un passo decisivo verso la massiccia elettrificazione del trasporto pubblico genovese. A confermarlo sono i sindacati, che devono essere convocati per un aggiornamento, e il presidente del Municipio Media Valbisagno Maurizio Uremassi, in attesa che il Comune e la sua partecipata (da cui nulla trapela) convochino nei prossimi giorni una conferenza stampa per annunciare tutte le novità.
I preparativi ruotano in gran parte intorno alla necessità di aree tampone in cui collocare un centinaio di autobus che dovranno essere sfrattati dal deposito. In attesa di acquistare e sistemare l’ex officina Guglielmetti (dove nel frattempo sono iniziate le demolizioni nel piazzale per l’ampliamento del centro commerciale) le vetture saranno parcheggiate in parte in piazzale Resasco, di fronte al cimitero di Staglieno – già oggetto di una specifica ordinanza di Tursi – e in parte, da quanto si riesce a sapere, sulla piastra del parcheggio di interscambio di Marassi, tra lo stadio e il carcere. Sempre che le verifiche tecniche confermino che la copertura del Bisagno è in grado di sostenere il peso dei mezzi. Uno spazio per cui, in realtà, da tempo il Comune studia funzioni alternative, visto che la sosta dedicata agli utenti Amt non ha mai funzionato come auspicato. Resta sullo sfondo l’ipotesi di un piazzale a Campi, bollato come “inadeguato” dalle sigle sindacali, che potrebbe diventare comunque strategico in futuro.

La futura rimessa Gavette sarà attrezzata per ospitare 50 dei 130 nuovi mezzi elettrici che presteranno servizio sulle linee di forza. Elemento cruciale sarà la copertura di 6mila metri quadrati con aree verdi e impianti sportivi, di cui una parte dedicata ai bambini dell’istituto comprensivo Staglieno che da sempre subiscono i disagi provocati dagli autobus e che hanno contribuito a suggerire la configurazione della piastra. Accanto alla piastra sorgerà una pensilina con pannelli fotovoltaici a servizio delle infrastrutture di ricarica della rimessa. I lavori dovrebbero durare circa un anno e mezzo.

Il lotto delle rimesse era stato aggiudicato già a inizio 2022 al raggruppamento di imprese formato da Arco, Cosedil e Gemmo per un valore complessivo di circa 66 milioni. Sulla tabella di marcia c’è più di un anno di ritardo. E dopo le Gavette sarà il turno dell’altra rimessa della Valbisagno, quella di via Bobbio a Staglieno, che dovrà essere completamente abbattuta e ricostruita nonostante la contrarietà degli abitanti di via Vecchia e dintorni. Il progetto aggiornato prevede un edificio di minore impatto, con un parcheggio di interscambio da 420 posti e una rimessa per 50-60 bus elettrici. Nelle scorse settimane sono partiti i primi espropri destinati ai proprietari delle case da demolire, ma i rapporti coi residenti sono tutt’altro che pacificati.

“Dopo alcuni tavoli tecnici coi nostri avvocati ci siamo accordati su un minimo e un massimo di valutazione degli appartamenti. È stato nominato un periodo a fine luglio, a ridosso delle ferie estive, tra il malcontento generale. La questione è stata rimandata a settembre”, riferisce Raffaella Capponi del comitato. Ma c’è un altro aspetto che ha deluso i cittadini di Staglieno: “La Soprintendenza ha avuto da ridire sulle pensiline ma non dice nulla su una rimessa storica di inizio Novecento. Secondo noi è scandaloso“. L’ente ministeriale, interpellato sul tema da Ami nel 2008, si era limitato a rispondere che l’edificio non soddisfa i requisiti di interesse culturale e pertanto non ha alcun vincolo. Di diverso avviso l’architetto Giovanni Spalla, che aveva realizzato e presentato un ampio progetto di riqualificazione della rimessa, rimasto lettera morta. Genova24 ha provato a contattare la soprintendente Cristina Bartolini, ma non ha mai ricevuto risposta.
Sugli assi di forza incombe la scadenza europea del 2026, trattandosi di un progetto finanziato in gran parte con fondi del Pnrr. In agosto la conferenza dei servizi ha dato il via libera a uno stralcio contenente i primi due assi, la Valbisagno e il Ponente. Una prima area di cantiere è stata allestita nelle scorse settimane in un’area adiacente a piazzale Kennedy, sul lato levante. A giudicare dalle carte del progetto definitivo, si tratta di un campo base. Altri piazzali di servizio contemplati dal piano di cantierizzazione saranno sulla piastra all’uscita dell’autostrada a Genova Est, accanto allo stadio Carlini, in via delle Campanule (dove è previsto un altro parcheggio di interscambio), a valle di via Multedo e di via Siffredi.

E settembre si preannuncia decisivo per un altro grande progetto che mira a rivoluzionare la mobilità in Valbisagno, il cosiddetto Skymetro. L’assessore alla Mobilità Matteo Campora aveva anticipato che in questo mese lo studio di fattibilità sarebbe stato presentato al pubblico e aveva garantito che la versione finale non vedrà piloni o altre strutture collocati nel Bisagno. Tra i nodi da sciogliere, a questo punto, c’è anche quello dei cantieri che rischiano di sovrapporsi a quelli degli assi di forza paralizzando la viabilità in vallata.
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